Ai Comuni della Lunigiana 900mila euro di tagli in 5 anni

In Toscana Roma prevede di recuperare 80 milioni di euro

Panorama di Cecina, nelle colline tra Fivizzano e Fosdinovo

Ci sono anche (quasi) tutti i Comuni della Lunigiana tra gli Enti che stanno per subire tagli al proprio bilancio in base al decreto in preparazione al Ministero Economia e Finanze sulla base della Legge di Bilancio 2024 approvata alla fine dello scorso anno. Solo per quel che riguarda i 273 Comuni della Toscana il Governo, ha programmato di “risparmiare” circa 80 milioni di euro in cinque anni; quasi 16 milioni di questi saranno tagliati già nel corso del 2024. Una manovra, quella messa in atto a Roma, che sembra colpire di più quei Comuni che hanno ottenuto maggiori fondi dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, secondo un principio che sta tuttavia sollevando critiche tra i sindaci e perplessità tra i tecnici del Comuni visto che si tratta di finanziamenti di ben diversa natura.

Una suggestivo panorama della Lunigiana
Una suggestivo panorama della Lunigiana

Quelli del PNRR rientrano nella categoria “investimenti”, mentre quelli che il Ministero si appresta a tagliare fanno invece parte della “spesa corrente”, quella alla quale gli Enti attingono per l’attività di ogni giorno. Si prospetta quindi per ciascun Comune la necessità di rimettere mano al proprio bilancio nel quale effettuare importanti variazioni in diminuzione per recuperare quanto “tagliato” dal decreto. Un’operazione sempre impegnativa ma che per il 2024 diventa ancora più problematica visto che siamo ormai alla metà dell’anno e molte spese sono già state effettuate o programmate. Se poi si considera che i minori trasferimenti si ripeteranno fino al 2028 si può capire quali e quanti effetti negativi potranno avere in termini di servizi alla popolazione. La spesa corrente, infatti, è quella che deve far fronte ai bisogni e alle richieste dei cittadini.

La tabella con i tagli nei Comuni della Lunigiana
La tabella con i tagli nei Comuni della Lunigiana

Eppure, confrontando i dati che riportiamo nella tabella con quelli relativi ai residenti, si scopre che il numero degli abitanti non sembra essere stato tenuto in considerazione. Basta scorrere i numeri e confrontarli con la popolazione per verificare che in Lunigiana i tagli più consistenti colpiscono soprattutto alcuni dei Comuni con meno abitanti. In testa a questa non certo gradita classifica c’è Bagnone che, ogni anno per cinque anni, si vedrà togliere 10 euro per ciascun residente; seguono poi Casola (circa 7 euro in meno a residente), Mulazzo (6,5), Zeri (6,3) e Comano (6,1). Tra i Comuni di maggiori dimensioni quelli che stanno peggio sono Licciana Nardi con un taglio di 4,40 euro a residente e Pontremoli (4,2), mentre Aulla e Fivizzano si collocano tra i Comuni che subiranno i tagli minori in rapporto alla popolazione attestandosi attorno alla cifra di 3 euro, vicino alla quale sono anche Filattiera (3,3), Tresana (3,2) e Podenzana (2,9), mentre Fosdinovo registrerà una diminuzione di 2,4 euro a persona. Per la Lunigiana, in totale, arrivano a circa 183mila euro i tagli ai Comuni. Cifra che a livello provinciale sale a 800mila euro considerando anche Carrara (-245.179), Massa (-313.860) e Montignoso (-57.110); quindi in totale circa 4 milioni di euro in meno nel quinquennio. Proprio il sindaco di Montignoso e presidente della Provincia ha preso una posizione molto netta: i tagli – ha spiegato Gianni Lorenzetti – sono inattesi e colpiscono bilanci già esigui obbligando ad ulteriori manovre di risparmio. “Lo sconcerto – conclude – deriva dal fatto che il Governo stia penalizzando chi ha speso meglio i fondi del PNRR”.

p. biss.