Giornata di spiritualità per gli insegnanti cattolici

Organizzata domenica 14 aprile dall’UCIIM della Toscana a Quercianella

L’Unione Cattolica Italiana Insegnanti, Dirigenti, Educatori e Formatori (UCIIM) della Toscana ha organizzato, domenica 14 aprile, una giornata di spiritualità nella Casa S. Giuseppe a Quercianella (LI).
Ha diretto l’incontro la presidente regionale, prof.ssa Marcella Paggetti; ha celebrato la S. Messa e tenuto le meditazioni il consulente ecclesiastico don Pietro Pratolongo. Egli ha affrontato il tema del Cristo Risorto con argomentazioni ricche e stimolanti. La Resurrezione è il cuore della fede cristiana. Cristo, risorto, apparve ai suoi, indicando loro la via della fede: essi passarono dal vedere al credere: “Poi entrò anche l’altro discepolo… vide e credette” (Giov. 20,8) e furono invitati a passare dal credere al vedere (Mt. 28, 7-11).
Anche noi incontriamo la resurrezione di Gesù nella fede, via verso il Signore attraverso le alterne vicende della vita: Gesù risorto non è “visibile” se non nella fede. Neanche i discepoli di Emmaus lo riconobbero durante il cammino: lo riconobbero nelle sue parole e nello spezzare il pane, cioè nella S. Scrittura e nell’Eucarestia. Solo allora non ebbero più paura, ma, coltivando la speranza, ritornarono a Gerusalemme.
È la fede che accompagna il passaggio da Gesù uomo a Cristo Dio; per giungere a Dio bisogna accogliere l’umano: la via dell’amore è fonte di verità.
Nella meditazione pomeridiana don Pietro ha affrontato il problema, importante per docenti, del rapporto fede-scienza. Sono due forme di conoscenza non contrapposte, ma complementari.
La fede non esclude la scienza, come già affermava Sant’Anselmo: credo ut intelligam, intelligo ut credam. Nell’uomo è insita la percezione della trascendenza, non dimostrabile per via scientifica, ma percettibile attraverso il creato, rappresentato simbolicamente dalla volta celeste: la struttura antropologica proiettata verso la trascendenza è il senso religioso della vita.
L’uomo ha un destino escatologico, a cui tende tutto il creato, come sostiene Paolo nella lettera ai Romani, cap. VIII, vv. 18 e seguenti. Sia noi che la natura saremo trasformati. Dio nell’incarnazione del Verbo coinvolge tutta la creazione, per cui anche la materia è destinata alla gloria, come afferma Papa Francesco nella Laudato sii, n. 193.
L’escaton è fondamentale per il cristiano: è il fondamento della speranza cristiana. Lo afferma anche l’Apocalisse nei capp. 21 e 22, dove parla di cielo nuovo e terra nuova. Dio fa nuove tutte le cose, ma con l’apporto degli uomini, pellegrini della speranza. Essi sono chiamati a “solcare” la terra, guardando il cielo e proiettandosi verso il futuro.
Ognuno di noi è chiamato a vivere ed operare, tenendo lo sguardo rivolto verso l’Assoluto.

G.F. – UCIIM Toscana