Indette le elezioni amministrative per l’8 e il 9 giugno. Possibilità di terzo mandato per i sindaci dei comuni da 5 a 15 mila abitanti.
Adesso la data è ufficiale: la tornata di elezioni amministrative della prossima primavera si terrà l’8 e il 9 giugno e sarà accorpata alle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo. Il Decreto Legge con il quale il governo la scorsa settimana ha unito le due consultazioni contiene una novità molto rilevante: sarà possibile la rielezione per un terzo mandato dei sindaci dei comuni tra 5 e 15 mila abitanti e la rielezione senza alcun numero massimo di mandati per i sindaci dei comuni al di sotto dei 5 mila abitanti, che con la vecchia norma potevano essere eletti tre volte. Ci sarà modo e tempo per parlare di rischi e opportunità di questa riforma, di cui si discuteva da tempo e che è stata accolta con favore dall’ANCI e “patrocinata” all’interno del governo dalla Lega; indubbiamente si tratta di una novità rilevante, a 31 anni dal varo della norma che sancì l’elezione diretta dei primi cittadini, apportando elementi positivi alla vita amministrativa dei municipi, ma anche diversi problemi mai affrontati. Le nuove regole sulla rielezione dei sindaci potrebbero trovare un’immediata sperimentazione anche in Lunigiana. Sono 8 su 14 i comuni del comprensorio che a giugno andranno al voto amministrativo.
Si tratta, in ordine di numero di abitanti, di Fivizzano, Licciana, Fosdinovo, Filattiera, Podenzana, Tresana, Casola, Comano. Complessivamente i consigli comunali e i sindaci che verranno eletti rappresenteranno, con i loro 24.437 abitanti censiti a fine 2021, poco meno della metà dei 51.678 abitanti della Lunigiana. Insomma, quello di giugno sarà un test amministrativo importante, a partire dall’impatto che avrà sugli assetti politici dell’Unione dei Comuni – anche se il presidente terminerà il suo mandato a settembre 2025 – e sugli equilibri tra destra e centrosinistra, con quest’ultima area politica che attualmente conta 9 sindaci dei 14 della Lunigiana.
Tra gli 8 comuni al voto tre sono quelli con sindaci uscenti di centrodestra: Casola Lunigiana con Riccardo Ballerini, Licciana Nardi con Renzo Martelloni, e Tresana con Matteo Mastrini. A Casola Ballerini, forte di tre mandati, ha dichiarato alla stampa locale la sua indisponibilità ad una nuova candidatura.
Termina invece il primo mandato Renzo Martelloni, di cui non è ancora ufficiale la ricandidatura, al pari del nome dello/della sfidante di centrosinistra, che secondo alcuni potrebbero essere il capogruppo di opposizione, già candidato consigliere regionale Francesco Micheli. Sembrerebbe invece abbastanza certa la ricandidatura di Matteo Mastrini a Tresana. Eletto sindaco per la prima volta nel 2014, l’esponente di Forza Italia affronterebbe, in caso di rielezione, un terzo mandato. Nel centrosinistra, a Fivizzano Gianluigi Giannetti è già in corsa per la conferma del primo mandato ottenuto 5 anni fa. Difficile capire chi contenderà la fascia tricolore all’attuale presidente dell’Unione dei Comuni e quale sarà il perimetro della sua coalizione: alle elezioni del 2019 a Fivizzano corsero ben 4 liste, la vittoria della lista a guida Pd fu di misura e sarà interessante osservare il posizionamento di Italia Viva, dotata di un certo peso a Fivizzano, ma che a livello provinciale si è collocata nella maggioranza di destra a Massa e all’opposizione al centrosinistra a Carrara.
A Comano e a Podenzana Antonio Maffei e Marco Pinelli terminano il loro primo mandato e la loro ricandidatura dovrebbe essere certa, mentre non si va oltre le indiscrezioni sui candidati avversari.
Più articolata la situazione a Fosdinovo: il prossimo 10 febbraio si sarebbero dovute tenere le primarie per determinare la candidatura del centrosinistra tra Camilla Bianchi, sindaco uscente che ambisce al terzo mandato e Antonio Moriconi, vicesindaco e segretario comunale del Pd, in una sfida che aveva il sapore del “regolamento di conti” al termine di una difficile consigliatura in cui sulla maggioranza hanno pesato dimissioni di assessori e parecchi mal di pancia. In realtà poi nelle ultime ore, sembra che sia tutto saltato: prima con la sindaca uscente che ha rilasciato dichiarazioni di fuoco contro il suo teorico contendente, contro il Pd provinciale e soprattutto con la categorica affermazione “io non accetto le primarie, ma resto candidata”. E poi con le dichiarazione di Elisabetta Sordi, che viene accreditata tra i nomi più papabili per il ruolo di segretario provinciale del PD, che ha sottolineato il fatto che il circolo Pd di Fosdinovo ha voluto indire le primarie e conseguentemente, dopo la decisione della Bianchi di non parteciparvi, il candidato per i democratici diviene Moriconi. è chiaro che la situazione presenterà ulteriori evoluzioni.
Situazione analoga a Filattiera, in cui i cinque anni trascorsi sono stati contrassegnati dalle tensioni tra la sindaca uscente, Annalisa Folloni, che ha già coperto due mandati, e il suo assessore Giovanni Longinotti, ora anche assessore provinciale, a cui nel 2020 furono ritirate le deleghe per alcuni mesi.
Le prossime settimane serviranno per capire se il centrosinistra si presenterà con due candidati concorrenti e, se questo accadesse, che ruolo deciderà di giocare nella diatriba il centrodestra. (d.t.)