I lavori all’ufficio postale di Fivizzano

Il comune mette a disposizione un servizio di bus per raggiungere l’ufficio di Monzone

L'ufficio Postale di Fivizzano

Il sindaco Gianluigi Giannetti le ha provate tutte per far rimanere l’Ufficio postale a Fivizzano, mettendo a disposizione di Poste locali idonei ad ospitarlo e chiedendo, in sottordine, un servizio mobile in container. In fondo si trattava di una soluzione provvisoria in considerazione del fatto che i lavori di ammodernamento e ristrutturazione dell’attuale sede comporteranno la chiusura dell’Ufficio per due mesi. A fronte delle difficoltà e delle ulteriori spese che l’adozione di quelle soluzioni avrebbe richiesto e del fatto che sul territorio comunale sono presenti più uffici postali, in particolare quello più nuovo e moderno di Monzone, le Poste non hanno ritenuto accoglibile nessuna delle proposte. è stato, allora il Comune, pur non avendo “competenze specifiche nei servizi erogati”, a venire incontro ai cittadini fivizzanesi, istituendo un servizio di bus navetta gratuito da Piazza della Libertà in Fivizzano fino a Monzone, con partenza alle 9 e rientro alle 10,30. Sarà attivo dal lunedì al venerdì per la durata dei due mesi previsti per il completamento dei lavori, a partire da martedì 20 febbraio.

L’ufficio oggetto di ammodernamento ha una storia che risale alla seconda metà degli anni Ottanta del secolo scorso, quando le Poste realizzarono in numerosi luoghi uffici modulari, uguali ovunque, progettati dall’architetto Spadolini. La giunta Fanfani preferì collocare gli uffici nel centro storico, per rivitalizzarlo, in quanto stava spopolandosi, approfittando anche dell’occasione di poter ristrutturare palazzo Jacopetti, dopo averlo acquistato (era presidente Armando Bianchi) dalla Provincia, che ne era proprietaria, per mille lire. L’intervento di recupero fu a carico delle Poste. Ora verrà dotato dei mezzi di comunicazione più moderni. Diversa, invece, fu la scelta per l’Ufficio di Monzone, che fu collocato, utilizzando il modulo prefabbricato, nella Sasi, in un lotto che il Comune aveva acquistato poco prima dalla ditta che aveva gestito per alcuni anni l’escavazione e la lavorazione del quarzo e che aveva ,poi, venduto alle Poste, realizzando anche un discreto guadagno. La scelta si è rivelata giusta, essendo il luogo molto vicino al paese, facilmente raggiungibile, dotato di ampi parcheggi. Si può dire, a commento un po’ azzardato, che vedere i fivizzanesi recarsi qua e là (cosa mai accaduta) nei vari uffici postali e, quindi, nei paesi del Comune possa contribuire a far sentire tutti più vicini e appartenenti ad una stessa comunità?

Andreino Fabiani