Una targa in ricordo di Domenico Salvatori per la sua opera instancabile
Non poteva esserci occasione migliore della festività del Beato Angelo Paoli per commemorare con una targa Domenico Salvatori nella chiesa di Argigliano. Il 20 gennaio, ogni anno da tempo immemorabile, si celebra la ricorrenza della dipartita nel 1720 di Angelo Paoli, alla cui promozione verso il riconoscimento della santità negli ultimi decenni ha contribuito il Salvatori con la costituzione tra l’altro del Comitato insieme con il Carmelitano Possanzini.
Sabato scorso la celebrazione della S. Messa è stata condotta dal parroco Massimo Redaelli, che ha annunciato come la carità, testimoniata in modo esemplare dal Paoli “il padre dei poveri”, sia il più grande carisma che un cristiano possa manifestare.
Ad accompagnarlo nella celebrazione don Marcello, parroco di Pieve San Lorenzo, don Gloria parroco di Minucciano, il parroco di Gragnola, due diaconi, animata con i canti della sempre presente Schola cantorum Beato Angelo Paoli diretta dal magistrale organista Simone Catani.
Al termine della Messa è stata scoperta una targa da un nipote di Domenico Salvatori, con le quattro figlie, visibilmente commosse e riconoscenti. La targa, che verrà murata nel parco di Argigliano a lui dedicato, riporta: “Salvatori Domenico ha ridestato ovunque devozione nei confronti del Beato Angelo Paoli, dedicandogli per più di 20 anni un’attività instancabile di promozione con risultati a dir poco straordinari. A.D. 20 gennaio 2024”.
Oltre alle figlie hanno preso la parola il diacono Giorgio e il presidente del Comitato Gianpiero Berti che ha percorso le tappe più importanti della sua opera nella lettura di una lettera di riconoscimento giunta da Roma dal Carmelitano Padre Giovanni Grosso.
Berti ha ricordato contestualmente la devozione di Antonio Ricci sempre presente con la sua immancabile macchina fotografica.
L’economo Franco Pietrini ha illustrato le varie iniziative del comitato; il nipote Augusto Peghini ha mostrato e letto il verbale originale costitutivo del Comitato.
Sono poi state scoperte due opere raffiguranti il Beato: una ricavata dal fondo di una botte opera del diacono Giorgio e un quadro del pittore Italo Forfori, opere benedette anche con le reliquie del Beato. Ormai costante la presenza dei Templari assistenti alle cerimonie nel loro costume emblematico.
Hanno portato i saluti il sindaco di Casola Riccardo Ballerini e il vicesindaco di Fivizzano Giovanni Junior Poleschi.
Attesa e commovente la distribuzione del pane benedetto che da sempre viene preparato e distribuito dalla famiglia Paoli, la principale testimone della caritatevole tradizione del Beato.
Corrado Leoni