Il riallestimento originale del complesso  museale della  Pilotta a Parma

Inaugurato dopo sei anni di lavoro e oltre 22 milioni di euro di investimento. Il Teatro Farnese, la Galleria Nazionale, la Biblioteca Palatina, il Museo Bodoni e il Museo Archeologico

Il Teatro Farnese nel complesso della Pilotta a Parma, fatto costruire a partire dal 1618 dal duca di Parma e Piacenza Ranuccio I

Ci sono voluti sei anni di lavoro, oltre 22 milioni di euro e la disponibilità in pieno centro a Parma dell’area dove sorgeva l’incompiuto palazzo ducale della Pilotta che prende nome da un gioco spagnolo.
Non nuove acquisizioni ma riqualificazione e riordino dell’originale unità delle tante esposizioni museali, ora all’interno del complesso si può in continuità procedere in una vera e propria cittadella di arte e di cultura che concentra beni di altissimo livello in pieno rispetto filologico.
La più lunga riorganizzazione è stata fatta per il Teatro Farnese, molto danneggiato nel 1944 dalle bombe. Fu fatto costruire in legno nel 1617-1618 all’interno del palazzo dal duca Ranuccio Farnese che sposava Margherita dei Medici:, in bellissime forme barocche è considerato uno dei più bei teatri del mondo. Dal giugno 2023 è attivo uno strumento elettronico che riproduce l’immagine originale della macchina scenica del teatro Farnese.
Il percorso, progettato dal direttore del complesso Simone Verde, recupera spazi prima chiusi; si snoda nella Galleria Nazionale con le sale di Benedetto Antelami, dei pittori fiamminghi, del Parmigianino e del Correggio, di figurazioni del Grand Tour, delle battaglie storiche, delle monete e medaglie, dei miti.

La Scapigliata di Leonardo nella Galleria Nazionale di Parma

La Galleria acquistò da un collezionista privato il dipinto di Leonardo “La Scapigliata” databile al 1508, nella piena maturità dell’artista Altra meraviglia è la Biblioteca Palatina, fu inaugurata nel 1769, contiene più di 500 incunaboli, molto importanti manoscritti greci ed ebraici provenienti da biblioteche private, come quella di Bernardo De Rossi espertissimo insegnante di lingue orientali dell’Università di Parma.
E c’è il museo Bodoni, nato nel 1963, nella nuova collocazione espone anche i punzoni originali usati dal sublime tipografo. C’è stata occasione per alcuni amanti del libro di poter vedere da vicino edizioni bodoniane nella Biblioteca del Seminario a Pontremoli: è sul serio un’emozione che lascia il segno a cominciare dalla carta perfettamente bianca e i caratteri nitidi, tondeggianti, senza una pur minima sbavatura.
Va aggiunta la visita al Museo Archeologico Nazionale, aperto nel 1760 per esporre materiali scavati a Velleia, il florido municipio romano riportato alla luce nel Settecento, nella valle del Chero nell’Appennino parmense, è fra i primi allestiti insieme al Museo etrusco “Guarnacci” di Volterra, conserva reperti dal Paleolitico al tardo antico.
Rilevante il valore della “Tabula alimentaria” della legge sulla Gallia Cisalpina emessa dall’imperatore Traiano. Con enfasi si chiamò Velleia la Pompei del Nord, nella recentissima visita di inaugurazione il ministro Gennaro Sangiuliano, da qualcuno detto scherzosamente “ministro delle cerimonie”, ha esternato con vigore la sua soddisfazione per l’operazione di Parma che dà speciale identità alla storia dei luoghi.
Sapevamo della Venere di Milo, in loco lunigianese anche di quella di Treschietto, ma non di quella di Vicofertile. Scoperta nel 2006, le viene ora dato molto rilievo: è una statua femminile di circa 40 anni seduta in mezzo a due simmetriche figure maschili, magro il volto con naso a becco. La statuina faceva corredo funerario insieme a due piccoli vasi di ceramica. Esaminata con grande perizia fa pensare a creature esoteriche, ctonie, un esemplare solitario di contemplazione del tempo neolitico.
Dell’unicità del complesso monumentale della Pilotta sono parte anche lo scalone monumentale e i cortili riqualificati, quello della Cavallerizza è diventato un giardino aperto al pubblico. Per agevolare la visita le indicazioni sono date da un tavolo multimediale che introduce alle varie sezioni.

Maria Luisa Simoncelli