In visita nella sede della Confraternita di Pontremoli il Correttore nazionale Mons. Franco Agostinelli. Visitate anche le Confraternite di Fivizzano, Mulazzo, Villafranca e Bagnone, nel corso di un tour che vedrà il componente del Consiglio nazionale incontrare tutte le Misericordia d’Italia
La sede della Misericordia di Pontremoli ha ospitato sabato scorso, 16 settembre, l’incontro tra Mons. Franco Agostinelli, già vescovo di Prato e oggi Correttore e Consigliere Spirituale nel Consiglio nazionale delle Misericordie d’Italia e il priore e i volontari della Ven. Confraternita della Misericordia di Pontremoli. Solo una tappa, anche se la più significativa in chiave non solo storica, di un itinerario che ha portato il prelato a visitare anche tutte le altre Confraternite della Lunigiana interna, Fivizzano, Mulazzo, Villafranca e Bagnone, per un incontro il cui significato è emerso nel dialogo sereno e propositivo proposto ai presenti, grazie al quale sono emersi alcuni passaggi importanti in prospettiva futura. Mons. Agostinelli, dopo il saluto e la doverosa relazione conoscitiva proposta dal priore Paolo Angella, ha voluto fare il punto sulla situazione delle Misericordie a livello nazionale, rimarcando sia le difficoltà legate al problema della crisi del volontariato, ma soprattutto l’esigenza che lo spirito che anima le Misericordie, pur adattandosi alle necessità del presente, non abbandoni la strada per la quale le confraternite sono nate e sono state gestite sino ad oggi.
Tre i riferimenti cui attenersi nella piena consapevolezza del compito da svolgere in aderenza con il volontariato: gestirsi nella legalità, tenendo presente quanto emerge dalla logica della convivenza sociale nel rispetto delle norme vigenti; l’operosità, ovvero l’assoluta disponibilità a corrispondere alle esigenze degli altri, specie in realtà come le nostre dove le difficoltà ambientali acuiscono i bisogni più urgenti; la spiritualità, intesa però come disponibilità alla condivisione delle necessità interiori di tutti al di là delle differenze di fede, come risposta alle ineludibili diffidenze che il presente continua a proporre, nella consapevolezza che solo cogestendo il sociale si può essere davvero a disposizione di tutti. Un messaggio fondamentale per il folto gruppo di volontari presenti all’appuntamento, ribadito poi nel corso dell’omelia della Messa vespertina concelebrata da Mons. Agostinelli con il corettore di Pontremoli, Don Pratolongo, quando ha ricordato che essere parte di una chiesa non significa seguirne pedissequamente le indicazioni, specie laddove siano coercitive per le libertà individuali, ma ricavare dal messaggio di fede che essa propone quegli stimoli per essere parte davvero attiva del proprio presente e della realtà nella quale ci si trova a vivere, nel pieno rispetto delle libertà degli altri. Una bella esperienza, ricca di contenuti e di stimoli, sui quali continuare ad impostare l’azione della Misericordia, soprattutto nell’impegno di corrispondere alle necessità emergenti, ma trovare sempre forze nuove per proseguire l’azione in atto ormai da secoli che soltanto un adeguato ricambio generazionale potrà permettere di continuare nei modi dovuti. (lb)