Rivissuta a Filattiera, con fede, la festa della Madonna del Terremoto

Il card. Angelo De Donatis ha presieduto il solenne Pontificale affiancato dal vescovo diocesano fra’ Mario Vaccari e dal vescovo Ben Ambarus

Il card. De Donatis e la sindaca Folloni all’accensione del cero in piazza Castello a Filattiera

Ricorrendo, quest’anno, il 120° anniversario del Voto espresso dalla comunità di Filattiera alla Madonna Addolorata per ringraziarla di aver salvato, nel 1903, il paese da violente scosse telluriche, per questo ricordata come “Madonna del Terremoto, il calendario delle celebrazioni, in prossimità della festa, è stato intenso, preparato con fede in ogni dettaglio dal parroco mons. Antonio.
Nessuna zona del luogo è stata esclusa da sacri riti. Il 26 luglio, sera della vigilia, alle 18 nella chiesa di S. Maria, esposizione del Santissimo, adorazione eucaristica e confessioni.
La mattina del 27, Messe partecipate da un buon numero di fedeli. Alle 21, nella suggestiva piazza Castello, addobbata con fiori e luci, solenne Pontificale presieduto dal card. Angelo De Donatis, vicario generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma ed arciprete della Basilica papale di San Giovanni in Laterano.
Presenti molti sacerdoti, diaconi e ministranti. In primis il vescovo diocesano fra’ Mario Vaccari e Ben Ambarus, vescovo rumeno con incarichi, nel campo della carità, nella Città Eterna.
Presente anche una delegazione dei Cavalieri del Santo Sepolcro. In apertura il saluto affettuoso del parroco mons. Antonio Costantino Pietrocola alla sua comunità e al cardinale, per la terza volta a Filattiera, con la sottolineatura del valore dell’amicizia vera, ben descritta da Cicerone tanto da fargli dire “Coloro che eliminano l’amicizia dalla vita, eliminano il sole dal mondo”.
Amicizia vissuta da Gesù di cui la Chiesa dovrebbe fare memoria. Il Coro “San Giorgio”, guidato da Pierfrancesco Carnesecca, ha accolto il celebrante con il pezzo “Ecce Sacerdos magnus” proseguendo con la Messa “Cerviana” del Perosi, mentre la voce solista di Caterina ha coinvolto l’assemblea nel canto del “Magnificat”.
All’Offertorio, il sindaco Annalisa Folloni, nel solco dei padri, ha offerto il cero alla Madonna, subito acceso davanti la Sua Immagine.

La statua della Madonna Addolorata portata in processione per le vie del centro storico di Filattiera

L’omelia è stata intensa ed incisiva “Ancora una volta ci ritroviamo da figli accanto a Maria – ha detto il presule – Lei, l’Addolorata, ai piedi della Croce di Gesù. La parola croce ci riporta a tutte le sofferenze e a tutti i sofferenti della storia e di oggi. Ciascuno di noi sa dare al termine croce una traduzione personale: la fatica della vita, l’incapacità di crescere nella fede, dolori personali o familiari, pesanti momenti di prova… Incapaci, spesso, di comprendere l’amore di Dio per noi, pronti ad abbandonarlo quando il peccato si affaccia ai nostri sensi e al nostro cuore. Ma Gesù, dall’alto della Croce, dice a Maria Donna, ecco tuo figlio. Sa che, non solo il discepolo Giovanni, bensì ciascuno di noi ha bisogno di una madre per essere generato a vita nuova ed allora ci ha regalato Sua Madre. Ci rivolgiamo, stasera, a Lei che guarda l’umanità sofferente con le parole di un canto famoso Siam peccatori, ma figli tuoi… Certo siamo peccatori, dobbiamo ammetterlo, approfittando di questa festa per liberarci, con il Sacramento della Riconciliazione, dai pesi che ci schiacciano nella certezza di essere ‘peccatori amati, perdonati, purificati’. Prendiamo Maria nella nostra casa, nella nostra intimità perché ci rende liberi di amare. Per questo Gesù Le ha affidato la Chiesa per farci comprendere che si può portare la vita della grazia solo morendo a se stessi, lungi dalle rivalità, dal potere, dai privilegi …”.
Quindi si è snodata la processione, con la statua dell’Addolorata, nei borghi del centro storico. Numerosi i Confratelli che hanno prestato servizio mentre la Banda, guidata dal maestro Ivano Poli, ha eseguito brani appropriati che si sono alternati a quelli del coro parrocchiale e alle preghiere.
Tutti hanno dato esempio di raccoglimento e devozione.
Il sacro rito si è concluso sempre in piazza Castello, con la Madonna al centro, e le parole del nostro vescovo “Accogliere Maria e fare alleanza comporta l’assunzione di responsabilità che deve rimanere intatta anche quando siamo braccati dalla paura. Dobbiamo confidare nella tenerezza della Mamma Celeste a cui affidiamo i giovani in partenza per Lisbona per condividere la Giornata Mondiale della Gioventù”.
Il canto delle Litanie ha concluso la bellissima festa che ha avuto l’epilogo la sera del 28 luglio, nella chiesa di Filattiera, con la celebrazione della S. Messa per i defunti della parrocchia.
Tornando alle nostre case, sotto un cielo stellato che pareva unirsi alla gioia spirituale, abbiamo chiesto sommessamente alla Vergine di aiutarci a “concepire” Gesù nel tempio del nostro corpo permettendo allo Spirito di liberarci dalle inutili, umane zavorre che offuscano mente, anima e cuore.

Ivana Fornesi