Anche se la notizia ha perso le prime pagine dei giornali, continua l’opera di aiuto ai territori della Romagna colpiti dall’alluvione. Significativa resta la collaborazione offerta dal mondo del volontariato.
È di questi giorni l’informazione che due panificatori tarantini, Giovanni e Antonio, hanno messo da parte, sia pure provvisoriamente, la propria attività quotidiana e le famiglie, in nome della solidarietà.
“Da qualche giorno, infatti, i due maestri della cosiddetta ‘arte bianca’, in rappresentanza della sede jonica dell’Associazione italiana panificatori, sono a Lugo di Romagna dove preparano pane e focacce da donare alle famiglie sfollate. Il lavoro è duro e la notte si dorme su brandine, ma la fatica viene ripagata soprattutto dal sorriso dei bambini, che sono riusciti ad adattarsi alla tragica situazione senza pretese”.
A raccontare la storia è “Nuovo dialogo”, giornale dell’arcidiocesi di Taranto. Assieme ai due panificatori tarantini ci sono tanti altri colleghi da tutta la nazione, dislocati in altri comuni, che hanno aderito all’iniziativa del “Panificio mobile”.
“Il tutto scaturisce dall’animo sensibile di un tarantino ora residente a Roma, Arcangelo D’Alessandro, il cui appello è stato immediatamente raccolto dalle sedi dell’Associazione diffuse in tutt’Italia”, ricorda ancora il giornale diocesano.
Anche il “Panificio mobile” rientra nell’ambito dell’iniziativa umanitaria “Emergenza Emilia Romagna” che è stata organizzata dal team di emergenze Koor Società Benefit, Creative Knowledge Foundation e il cui partner è la Fondazione Francesca Rava, che ha messo a disposizione i forni e tutto il materiale occorrente (farina, lievito, teglie, pale ecc.). L’attenzione è concentrata anche sui bisogni delle persone con disabilità, che sono rimaste coinvolte nelle alluvioni e hanno dovuto abbandonare casa e strutture residenziali; un dramma nel dramma provocato dal disastro.
Tante strutture di accoglienza e centri diurni sono in crisi. È necessario porre l’attenzione sulla condizione che stanno vivendo queste persone perché non siano abbandonate nell’oblio.
Con la conseguenza che nessuno si occupi delle loro necessità. Al momento, dichiara al Sir la ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, circa una ventina di strutture di tipo residenziale e diurno per l’accoglienza di persone con grave e gravissima disabilità sono state duramente colpite per un totale di 12/15 milioni di euro di danni.
Gli ospiti sono stati trasferiti o, comunque, non possono accedere alle strutture e questo aggiunge nuovi disagi a disagi già esistenti perché si tratta di persone che non sono in grado di comprendere in pieno quello che è successo e si ritrovano sbalzate in una realtà del tutto diversa dalla loro.
Da qui l’impegno a far sì che i servizi possano ripartire il più presto possibile, per sollevare i familiari dall’impegno dell’assistenza continuata e permettere loro di riprendere le attività lavorative.