Vittoria delle associazioni ambientaliste per la sopravvivenza del tritone alpestre apuano
Hanno vinto le associazioni ambientaliste e i tritoni. La cava Crespina II, situata nel comune di Fivizzano ai piedi del Monte Sagro e inattiva dal 2014, non verrà riaperta all’estrazione di marmo, come sarebbe stato possibile secondo quanto previsto dal PABE (Piano Attuativo del Bacino Estrattivo) della Regione Toscana. Il Parco Regionale delle Alpi Apuane non rilascerà quindi alla TWM srl di Carrara la “compatibilità ambientale” per autorizzarla alla coltivazione del bacino marmifero, che è ricompreso nel territorio del Comune di Fivizzano, alle pendici del Monte Sagro “il monte sacro ai Liguri Apuani”. è il risultato di una lunga battaglia portata avanti a suon di ricorsi dall’associazione “Apuane Libere” e da altre associazioni ambientaliste contro dettagliate argomentazioni e rassicuranti garanzie presentate dall’Azienda. La decisione è stata accolta con grande soddisfazione dai CAI di Carrara e di Fivizzano e da Gianluca Briccolani, presidente di Apuane Libere.
Ma perché tanto impegno per raggiungere questo risultato, al di là dell’attenzione ai valori del paesaggio e ai problemi ambientali? Nel sito occupato dalla cava si è formato, a seguito dell’impermeabilizzazione del terreno da parte della marmettola, un laghetto di 680 mq che è diventato “il luogo riproduttivo del tritone alpestre apuano, una sottospecie esclusiva dell’Italia centro-settentrionale, protetta dalle leggi”. è il luogo ideale per la sua riproduzione, che può avvenire solo in “pozze permanenti e prive di pesci e di correnti”. Si tratta di una vera e propria oasi di biodiversità scelta per gli accoppiamenti anche dai rospi Bufo bufo. La riapertura della Cava avrebbe condannato a morte questi anfibi: a causa dei macchinari pesanti in movimento, del materiale lapideo, del disturbo chimico-fisico, il lago si sarebbe danneggiato compromettendo in modo irrimediabile la possibilità di conservare questo sito riproduttivo così importante. Diventerà così, ma già lo è, luogo di attrattiva per numerosi turisti desiderosi di vedere quel piccolo anfibio nel suo habitat naturale, quella vasca scoperta fra la primavera del 2021 e la primavera del 2022 dal dottor Gabriele Martinucci e dalla associazione di volontariato Apuane libere.
Andreino Fabiani