Da parte dell’associazione “Cio nel cuore”
Tanti occhi lucidi sabato mattina al momento della consegna di una nuova apparecchiatura, una lampada scialitica, a sostegno dell’attività dell’ospedale di Pontremoli donata da parte dell’associazione “Cio nel cuore”. Una commozione legata a due fattori, da un lato la testimonianza del legame della comunità con il proprio presidio ospedaliero, e dall’altro perchè la somma necessaria all’acquisto è stata raccolta “grazie al generoso contributo della comunità succisana, attraverso le numerose donazioni pervenute alla memoria di Walter Marzocchi e di Luciana Tonelli Marzocchi” come ha ricordato nei suoi saluti la presidente dell’associazione Antonella Bonvicini.
Nello specifico la lampada scialita donata all’ospedale è un importante dispositivo generante una particolare fonte di luce utilizzata nelle sale operatorie che consente un’illuminazione uniforme priva di ombre e senza radiazione infrarossa che trasmetterebbe calore ai tessuti. Un grande grazie per la donazione di questa nuova apparecchiatura è arrivato da parte del personale medico ed infermieristico: dal primario Dr. Liano Gia, al Dirigente Medico Dr. Salvatore Zappalà per passare alla Caposala Laurence Cocchi, che hanno tutti certificato l’importanza del supporto da parte della comunità pontremolese e di tutta l’alta Lunigiana.
Mentre il nuovo referente sanitario Direzione di Presidio degli Ospedali di Pontremoli e di Fivizzano, Dr. Riccardo Gerali, ha sottolineato come “saranno sempre più necessari questo importante supporto da parte della comunità perchè il depauperimento delle risorse, anche per quanto concerne il personale, è purtroppo un argomento all’ordine del giorno con cui dobbiamo purtroppo fare i conti”. Hanno poi portato i saluti l’assessore del comune di Filattiera e delegato provinciale, Giovanni Longinotti, l’assessore al comune di Mulazzo, Lucia Boggi, e la vicesindaca di Pontremoli, Clara Cavellini che nel ringraziare “Cio nel cuore” per la donazione sostenuta ha ricordato “l’importanza che la comunità dimostri il proprio legame con l’ospedale. Così da dare più forza anche agli amministratori di difenderlo nelle sedi opportune”. (r.s.)
