I nuovi diaconi pronti a dare una testimonianza umile ed efficace della loro fede

A Villafranca il Vescovo ha presieduto la celebrazione per l’ammissione di Alessandro, Loris e Alcide al diaconato permanente

I tre nuovi diaconi permanenti. Da sinistra: Alessandro Frugoni, Loris Pucci e Alcide Rossi

Si percepiva anche dal suono giulivo delle campane, nel pomeriggio di sabato scorso, la grande, condivisa gioia spirituale per un evento atteso e partecipato e cioè l’ammissione di tre candidati agli Ordini sacri del diaconato permanente: Alessandro Frugoni (che svolge il servizio pastorale in alcune parrocchie di Massa), Loris Pucci (impegnato nelle comunità parrocchiali di Villafranca) e Alcide Rossi (che opera a Scorcetoli e nella Valle del Lucido).
La celebrazione è avvenuta nella chiesa parrocchiale di San Francesco ed è stata presieduta dal vescovo fra’ Mario; concelebranti il parroco don Giovanni Barbieri, il vicario generale don Marino Navalesi e don Leonardo Biancalani, delegato vescovile per il diaconato permanente. Presenti anche altri sacerdoti, diaconi permanenti e ministranti. Il Coro parrocchiale, sotto la guida del maestro organista Piero Barone, ha animato la liturgia con canti appropriati.

Il Vescovo, fra’ Mario, presiede la celebrazione

Dopo la proclamazione della Parola, la profonda omelia del nostro vescovo. “Oggi – ha detto il presule – i testi e i colori della liturgia ci conducono alla letizia. Letizia perché la Luce di Cristo, venuto nel mondo, ha reso noi, suoi discepoli, figli della Luce. La fede, ricevuta nel Battesimo, va ravvivata e approfondita. Dobbiamo lasciarci illuminare come il cieco nato per scorgere la bellezza della realtà salvata e rigenerata da Gesù. È la luce, infatti, che ci permette di uscire dalle tenebre che sovente avvolgono i nostri giorni stanchi, specialmente quando siamo nel dolore e nei momenti delle prove”. “Essa ci aiuta, ha aggiunto, a riconoscere i nostri peccati, spronandoci a cambiare lo sguardo sull’esistenza, secondo il cuore di Dio”.
“Gesù – ha ricordato fra’ Mario – non fa né l’accusatore, né il moralista. Non guarda all’apparenza come i farisei, legge ciò che abbiamo dentro di noi e si prende cura delle fragilità e delle solitudini che appesantiscono la vita del cieco ricordato nel Vangelo e di ogni uomo. Lui è il nostro ‘cireneo’ che mai ci abbandona, anche quando pare assente e lontano. Urge ‘ri-decidere’ di essere cristiani, con rinnovata convinzione ed entusiasmo, facendo del Vangelo e della persona di Gesù la forza delle decisioni quotidiane, in ogni campo dell’esistenza”.
Poi il vescovo ha invitato a lodare e ringraziare il Signore per i fratelli candidati al diaconato permanente – “uomini già conosciuti nelle varie realtà parrocchiali dove, da tempo, svolgono servizio attivo, costante e fedele alla Chiesa, dopo un percorso di formazione” – e ad invocare lo Spirito Santo, sottolineando che “unitamente ai parroci che li hanno sostenuti e segnalati con scrupolosa opera di discernimento, abbiamo colto ed apprezzato la loro testimonianza umile ed efficace”. Essi svolgono un servizio importante per la nostra diocesi, sempre più povera di sacerdoti, e per la Chiesa tutta che, come ci ricorda il Concilio Vaticano II, deve essere sempre più ricca di ministeri.
Tanta commozione quando i futuri diaconi, chiamati dal vescovo ai piedi dell’altare, hanno espresso pubblicamente, secondo il rito liturgico, la volontà di offrirsi a Dio e alla sua Chiesa, per esercitare l’Ordine Sacro con il consenso, per Alcide e Loris, anche delle mogli. Un ‘sì’ convinto, siglato dagli applausi dei numerosi fedeli presenti in San Francesco. L’intenso pomeriggio è terminato con una gradita agape fraterna.
Ai festeggiati, che riceveranno l’Ordinazione diaconale il 21 maggio, alle ore 18 nella concattedrale di Pontremoli, sempre dalle mani del vescovo Mario, auguriamo di vivere la carità, di amare i fratelli per sostenerli, con l’aiuto del Signore, nel comune pellegrinaggio verso la vita eterna.

Ivana Fornesi

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