La minoranza attacca “un rincaro del 33% senza un confronto con le famiglie”, il sindaco Novoa replica “primo aumento dopo 10 anni”
Duro botta e risposta a Mulazzo tra l’opposizione e il sindaco Claudio Novoa. In particolare i tre consiglieri di minoranza (Giorgio Santi, Letizia Galanti e Sandro Fogola) attaccano sull’aumento dei buoni mensa “In questi primi giorni dell’anno – scrivono i tre consiglieri – i genitori che si sono recati in comune a prendere i buoni pasto per i figli hanno ricevuto una amara sorpresa: sono rincarati del 33%, a parità di servizio pasti, servizio, come sappiamo, molto discusso. I buoni pasto sono passati da 3,50 a 4,70 alla scuola materna e da 3.90 a 5,20 alla scuola elementare”.
Tutto questo è avvenuto, sostengono dai banchi della minoranza “seguendo il famoso ‘metodo Novoa’, imponendo decisioni già prese, senza avvisare e senza discuterne per tempo con i diretti interessati”. E aggiungono che è “notizia di questi giorni che il sindaco creerà il proprio ufficio di segreteria che, come previsto dalla relativa delibera di giunta, sarà composto per i prossimi 5 anni da due persone scelte direttamente dal sindaco senza nessun tipo di selezione. Bene creare posti di lavoro, ma in un piccolo comune come il nostro non sarebbe stato più opportuno usare quei soldi per contenere i costi della mensa, che pesano sulle spalle delle famiglie?” Per questo i tre consiglieri fanno una proposta “se è necessario per trovare le risorse, rinunciamo tutti alle indennità che percepiamo come consiglieri comunali (e magari facciano lo stesso anche il sindaco e la giunta, rinunciando a parte della loro)”.
Replica a queste accuse il sindaco “erano oltre 10 anni che le tariffe dei buoni pasti non subivano aumenti: l’attuale situazione economica, come il costo energetico o il caro merci, ha portato l’ aumento del costo del pasto da € 4,04 a € 6,60. Una scelta sofferta ma obbligata per il 2023, precedentemente sostenuta dal comune con risorse del bilancio da settembre a dicembre 2022, non chiedendo aumenti ai genitori”. Mentre in merito all’assunzione a tempo determinato del personale di staff “ricordo che si tratta di dipendenti che, da oltre un anno, svolgevano attività di collaborazione per l’amministrazione attraverso una cooperativa. Quest’anno, come previsto dalla legge e senza nessun aggravio di spesa, abbiamo scelto la strada dell’assunzione diretta a tempo determinato”. (r.s.)