Presentato al Teatro della Rosa di Pontremoli il libro di Pierangelo Coltelli e Andrea Baldini
“Ho passato un bel pomeriggio, ho fatto risate schiette, di pieno divertimento”: era questo il sentire diffuso fra i tanti presenti allo spettacolo di accompagnamento alla presentazione, sabato 7 gennaio, del libro di Pierangelo e Andrea, Lo spirito della goliardia, Edizioni del Porticiolo, La Spezia, gennaio 2023.
I due autori hanno chiamato a raccolta i ricordi propri e di altri compagni di adolescenza, pendolari settimanali che frequentavano scuole a Carrara ospiti del Convitto “Vittorino da Feltre”. Il tempo del viaggio, di andata la domenica sera e di rientro al sabato, lo riempivano con vivaci ed estrose burle, improvvisate imitazioni, la risata tutti insieme. Certo disponevano della non comune innata vis comica di Andrea Baldini a cui facevano spalla Pierangelo Coltelli e Giuliano Bazzali. La presentazione ha avuto una sua originalità, c’è stata la sceneggiatura di alcune delle trovate goliardiche raccontate nel libro con proiezioni di fotografie e lettura dei testi fatta con versatile espressività da Monica Rosa e Giacomo Lisoni, due attori davvero bravi. Andrea è tornato ad interpretare alcuni dei suoi scherzi e giochi di parole: è stato un riportare vive al presente figure e modi di vita con la leggerezza dell’ironia. Lo spirito della goliardia era ancora vivo e conforme a una lunga tradizione storica, che muove dai “clerici vagantes” delle università medievali, dagli audaci “carmina burana”.
Seduti su poltrone di un simulato scompartimento ferroviario abbiamo “incontrato” un Radames banalizzato anche con le parole, uno sprovveduto venditore di bibite alla stazione di S. Stefano Magra, un Cicerone in laticlavio da senatore ottenuto con lenzuola, declamante frasi dall’arringa accusatoria contro Catilina.
Garbata e spontanea Lucia Baracchini conduttrice della manifestazione, che ha avuto il patrocinio del Comune di Pontremoli e dell’Associazione Culturale “Vasco Bianchi”. Presente il sindaco Jacopo Ferri e i sindaci di Filattiera e Mulazzo. Gualtiero Magnani ha ricordato la storia del palazzo costruito per ospitare l’Opera Nazionale Balilla, creatura del “duce apuano” Renato Ricci, poi sede del Convitto “Vittorino da Feltre” e ora del Liceo Artistico “Artemisia Gentileschi”.
Il libro ha avuto contributi anche dal dirigente scolastico Gino Cappè che è intervenuto riflettendo sulla ricchezza di quei giovani a confronto con l’oggi, vincevano la noia col piacere del fare squadra.
L’adolescenza era saper sorridere e creare speranze e sogni; era fantasia, leale e solidale vincolo fra compagni, una ricchezza piuttosto dissipata nei tempi più recenti.
Si impongono forti distinzioni: nel tempo di riferimento del libro, anno scolastico 1965-66, quei giovani lunigianesi come i colleghi del mondo libero e democratico si contrappongono ai tanti adolescenti malinconici, depressi, disidratati nell’anima, isolati oppure legati a branco per atti violenti di bullismo, sdraiati li chiamò il giornalista Michele Serra. Ma in altre parti del mondo giovani morivano sfidando dittature e sottosviluppo: anche oggi, contrapposti a giovani svuotati di ideali, ci sono meravigliosi volontari che danno aiuto e, inascoltati, chiedono di salvare il futuro della terra e della storia dell’uomo, vogliono libertà, pace, giustizia. Tragica coincidenza: al Teatro della Rosa veniva raccontata la scenetta della finta impiccagione di Andrea, in Iran nello stesso giorno due giovani sono stati davvero impiccati per aver dato sostegno all’eroica sfida delle donne iraniane che gridano rischiando la morte “Donna, vita, libertà”.