Più di 2mila volumi, 138 edizioni bodoniane presenti nella biblioteca del Seminario Vescovile
Giungevano dalla biblioteca Palatina di Parma, ma anche da Parigi, molti dei libri antichi presenti nella biblioteca del Seminario di Pontremoli; numerose sono le edizioni uscite dai “torchi del Bodoni”, regio stampatore di Parma. Fu il vescovo Orlandi (1843) che, per il suo desiderio a che i seminaristi vivessero e studiassero in seminario, volle dotare di una biblioteca il seminario, ancora sprovvisto di tale servizio.
Dopo la donazione del duca di Parma, la biblioteca si arricchì di splendide opere, in parte possedute dal vescovo e, alla sua morte nel 1874, donate al Seminario. È difficile poter rintracciare tutte le edizioni bodoniane ancora presenti nella biblioteca. Sfogliando i cataloghi (passare in rassegna ogni singolo scaffale sarebbe ancora più impegnativo), possono essere considerate un discreto numero: almeno 138 sono quelle, ad oggi, identificate. La maggior parte, ancora, in discreto stato di conservazione, ma non tutte appartengono ad un solo lascito o donazione.
Molte sono state trovate in scaffali che contengono fondi di diversa provenienza: è stato necessario recuperare volumi delle varie donazioni e accertarne la presenza in biblioteca. Si è resa necessaria una ricerca presso la Biblioteca Palatina di Parma per constatare la reale dimissione alla Biblioteca del Seminario di Pontremoli. La raccolta in nostro possesso riguarda diverse aree disciplinari: dalla filosofia alla storia, dalla geografia alla matematica; non mancano testi di autori greci e latini. Fra le altre, troviamo edizioni con argomenti religiosi e profani, l’opera del Tasso, ad esempio “La Gerusalemme liberata” del 1794, in tre volumi, rilegata, in buono stato di conservazione; da notare che, ad oggi, in Italia, non se ne trova notizia nelle biblioteche pubbliche. La tipologia della raccolta risulta essere molto variegata forse, anche questo, frutto della mano del bibliotecario della Palatina di Parma che “bene pensò” di inviare al seminario delle copie o duplicati. I testi duplicati in nostro possesso (dalla Palatina) riportano sul frontespizio, per lo più, il numero di riferimento.
Tutte le edizioni che riportano questo numero sono state spedite a Pontremoli nel 1853; queste sono segnalate nel Catalogo dei Libri Gesuitici di Parma. Da notare che delle 2.231 edizioni contenute nelle casse inviate, a Pontremoli ne sono arrivate 1.269 in meno! (cfr. Lettera del Salati minuta n° 40 del 29 luglio 1853). Oggi la Biblioteca si presenta come luogo di conservazione. Le edizioni bodoniane (almeno 138, in quanto non siamo sicuri che i cataloghi riportino esattamente tutti i volumi ivi presenti) rivestono ruolo importante di testimonianza storica e valenza ambientale. Vi sono anche molti altri libri di notevole pregio.
Il Seminario è ormai luogo che contiene stanze vuote, corridoi immensi, sale, le preoccupazioni per la salvaguardia dell’edificio non mancano. C’è bisogno di riscoprire la passione per il libro! Ci sarà bisogno di notevoli sforzi economici per evitare che il passare del tempo possa portare alla perdita di una certa percentuale di libri che necessitano di essere recuperati di essere recuperati. Il fondo Orlandi-Carlo III (Bodoniane per noi) attende che sia preso in considerazione e che, se possibile, possa trovare “un posto in prima fila”.
(M. A.)