In Nigeria ucciso un prete cattolico

Nuovi attentati contro i cristiani. Nel Congo bomba in una chiesa

La chiesa cattolica data alle fiamme nel villaggio di Chan Thar (foto Sir)

Due gravi attentati alle comunità cristiane in Africa sono avvenuti domenica in Nigeria e nel Congo. Ad essi si aggiunge che nel distretto di Shwe Bo, in Myanmar, le truppe di Tatmadaw, le forze armate che dal 2021 hanno preso le redini del Paese con un colpo di stato, hanno raso al suolo la storica chiesa cattolica del villaggio di Chan Thar. Nel caso della Nigeria, l’obiettivo del gruppo di “banditi” era la residenza della chiesa cattolica di San Pietro e Paolo, a Kafin-Koro, nella diocesi di Minna, Niger State. Secondo quanto riferito dal portavoce della polizia, “i banditi hanno tentato di entrare nella residenza, ma non ci sono riusciti, e hanno dato fuoco alla casa, provocando così la morte di padre Achi, che è rimasto carbonizzato”.
Il suo assistente, padre Collins Chimuanya Omeh, è riuscito a fuggire ma, ferito da colpi d’arma da fuoco, è stato ricoverato in ospedale in gravi condizioni. Padre Achi era stato parroco della chiesa di Santa Teresa Madalla, bombardata dai terroristi di Boko Haram il 25 dicembre 2011, e sempre lui era stato rapito dai banditi e liberato dalla polizia nel 2013. Mons. Lucius Iwejuru Ugorji, presidente della Conferenza episcopale cattolica della Nigeria (Cbcn), ha condannato “con forza questo orribile atto di omicidio barbarico” ed ha chiesto che la polizia “faccia il possibile per arrestare i criminali che hanno compiuto questo omicidio e impedisca loro di muoversi liberamente sul territorio”.
Nella stessa giornata, in Congo, una bomba è esplosa nella chiesa pentecostale di Kasindi, nel Nord Kivu, al confine con l’Uganda, causando la morte di almeno 17 persone e il ferimento di una ventina. Una fortissima esplosione ha seminato morte e terrore tra le centinaia di fedeli presenti in chiesa per un battesimo, tra loro molte mamme con bambini piccoli. Il Nord Kivu è la regione più pericolosa e martoriata del Paese”, ha dichiarato don Giovanni Piumatti, che lì ha vissuto per 50 anni.
Il governo congolese ha accusato dell’attentato terroristico il movimento armato dell’Adf, legato all’Uganda. “Le notizie di violenza e morte che, ancora una volta, giungono dalla Nigeria confermano una situazione tragica, dove la vita umana sembra non avere valore”, ha dichiarato il presidente della Cei, card. Matteo Zuppi, commentando i due attacchi di domenica scorsa. “Il sacrificio di padre Achi, ha aggiunto, è una ennesima testimonianza, fino al martirio, del prezioso servizio che uomini e donne guidati dal Vangelo rendono alla propria gente”. “L’Africa ha bisogno di pace vera… di una convivenza pacifica, una vita dignitosa e un futuro nel pieno rispetto dei diritti umani e della libertà religiosa” e questo può essere raggiunto solo con il sostegno della Comunità internazionale”.