La scomparsa di Alberto Pagano: proprietario del ristorante “Cappuccetto”, una vita a Londra. Riposa a Grondola
Se ne è andato via nei giorni precedenti il Natale, appena prima che da Londra arrivasse il figlio Fabio con l’amatissimo nipotino per il quale aveva preparato un grande albero e il presepe; una partenza silenziosa quella di Alberto Pagano che ha colto di sorpresa i tanti amici che aveva qui. Era un pontremolese d’adozione che da Londra ritornava a Grondola dapprima in estate, poi stabilendo qui la sua residenza tanto da far dimenticare le sue origini liguri. Alla metà degli anni Sessanta era partito da Rapallo per l’Inghilterra: voleva imparare l’inglese lavorando nei ristoranti italiani e doveva restare solo pochi mesi. Si fermò invece per gran parte della vita. Conobbe infatti Olga, figlia di quella famiglia Cappuccini proprietaria di un locale nel centro della capitale inglese: il “Cappuccetto”.
Ben presto la suocera Marietta gli aveva affidato quel locale che Alberto trasformò in uno dei ristoranti più noti e frequentati della città e che per decenni avrebbe gestito con successo assieme alla vicina pasticceria. Lì, nel cuore di Londra, si respirava tutta la tradizione del nostro Paese e lì accoglieva con calore e generosità chi dall’Italia andava a trovarlo. La sua giornata iniziava presto e finiva molto tardi, ma Alberto non rinunciava alle sue passioni, ritagliandosi tempo libero anche per il golf, il tiro al piattello con un occhio di riguardo per le auto d’epoca che sfoggiava anche a Pontremoli dove lo si incontrava spesso, sempre con il suo largo sorriso e l’invito a condividere qualche momento in uno dei nostri bar, in conversazioni piacevoli e aperte al confronto.
Sempre legato alla Lunigiana, a Grondola con la moglie aveva costruito una villa appena fuori il paese. Appassionato giocatore e tra i fondatori della “London Italian Golf Society”, avrebbe voluto realizzare un campo da golf proprio a Pontremoli, là dove poi invece è sorta l’area industriale di Novoleto. Ha lottato contro la malattia scegliendo di affidarsi alla nostra sanità. Se n’è andato presto, in questo periodo natalizio, lasciando nei molti amici l’amarezza di questa scomparsa che priva tutti del piacere di incontrarlo.
Armando Pini, che a lungo ha condiviso con lui gli anni a Londra e la passione per il golf, nella cerimonia funebre che si è tenuta a Grondola il 26 dicembre, ha ricordato alcuni aspetti della vita di Alberto. Il suo ruolo di “ambasciatore” della cultura e delle tradizioni italiane in Inghilterra, il suo amore per la famiglia, la passione per lo sport e soprattutto la generosità verso i più deboli. Attività di beneficenza che Alberto Pagano ha promosso e realizzato per decenni, promuovendo tante iniziative nella massima riservatezza, a Londra come a Pontremoli dove, ad esempio, sosteneva finanziariamente “Il Pane Quotidiano”.
“Ciao Alberto, non ti dimenticheremo” è stato il saluto degli amici che si sono stretti a Olga, al figlio Fabio, alla nuora e al piccolo Sasha e ai quali vanno le più sentite condoglianze anche del Corriere Apuano.
(p. biss.)