Zambeccari e palazzo Mazzini infiammano il consiglio comunale di Pontremoli

Duro confronto tra il sindaco Ferri e la capogruppo Sordi

Il sindaco di Pontremoli, Jacopo Ferri
Il sindaco di Pontremoli, Jacopo Ferri

Ci sono stati attimi di forte tensione nel corso dell’ultimo consiglio comunale, tenutosi sabato mattina, tanto che la capogruppo di minoranza, Elisabetta Sordi, non è riuscita in un caso, a concludere la sua valutazione alla risposta ad un’interpellanza, data dal sindaco Jacopo Ferri, interrotta dalle rimostranze dei rappresentanti dell’amministrazione e del primo cittadino in particolare. Un consiglio che era incentrato quasi interamente sulle interpellanze presentate dal gruppo di opposizione di “Pontremoli Più”, con quella relativa alla situazione del ponte Zambeccari e quella sulla nuova collocazione per le persone che attualmente risiedono nelle residenze ERP di palazzo Mazzini, i cui spazi sono necessari per la realizzazione della “Casa della Comunità”, che hanno infiammato gli animi. In particolare è stata quest’ultima ad innescare la miccia della polemica tra maggioranza ed opposizione. La capogruppo Sordi, sottolineando l’importanza della realizzazione della nuova struttura sanitaria, ha chiesto all’amministrazione se prima di giungere alla scelta della collocazione della futura “Casa della Comunità” si fosse pensato ad altre alternative e soprattutto come sta venendo gestita la fase che sta portando allo sfratto e alla ricollocazione in altre strutture di edilizia popolare delle sei famiglie attualmente presenti “anche perché è un anno che si sa che in quei locali deve trovare spazio la casa della Comunità. E si doveva operare tenendo conto delle necessità delle persone, non si può pensare di mandare a vivere a Mignegno chi non possiede un’automobile”. “Trovo che la parola sfratto sia tecnicamente e soprattutto moralmente sbagliata” ha replicato il sindaco “si tratta in realtà di un cambio di alloggio”. Ed ha quindi evidenziato come l’amministrazione abbia prospettato ad Asl, altre due soluzioni: l’ex asilo di Via Sforza e, sempre in piazza Dodi, l’immobile del Galli Bonaventuri (“e questa sarebbe stata la nostra soluzione preferita”) in entrambi i casi alternativi, l’Asl ha replicato che i costi per la ristrutturazione sarebbero stati troppi. Poi ha rilevato che dallo scorso gennaio, da quando cioè è stata ufficializzata la scelta di palazzo Mazzini, “mi sono attivato personalmente seguendo la pratica prima con Regione Toscana, poi con ERP e confrontandomi più volte con le famiglie coinvolte. Abbiamo fatto di tutto per venire incontro alle diverse necessità delle persone, cercando le soluzioni migliori per l’individuazione dei nuovi alloggi, spesso cambiando anche in corsa pur di agevolare le richieste. Resta solo una famiglia ancora da convincere ma posso dire che è stato fatto un grande lavoro e spero entro i prossimi giorni di chiudere la vicenda in maniera positiva”. Una risposta che non ha convinto la capogruppo Sordi “c’era tempo per trovare una soluzione condivisa con le famiglie. In realtà si è operato senza tenere conto delle difficoltà che si vanno a creare per persone con disagi, spostandole in zone lontane dal centro cittadino”. Un’affermazione che ha fatto scattare la rabbia dai banchi della maggioranza con il sindaco che ha replicato “non è vero. Si sta semplicemente strumentalizzando la vicenda”, con la Sordi che non ha potuto concludere il suo intervento anche se era emerso appieno il suo disappunto alla risposta di Ferri.

Il ponte Zambeccari
Il ponte Zambeccari 
La capogruppo di minoranza, Elisabetta Sordi
La capogruppo di minoranza, Elisabetta Sordi

Tema infuocato anche quello relativo al ponte Zambeccari con la minoranza che ha chiesto chiarezza sul progetto, sulle tempistiche e su come verrà riorganizzato il traffico durante i lavori. È stato domandato inoltre, se c’è una relazione scritta sullo stato di salute del ponte De Gasperi “anche perché lo abbiamo chiesto invano per 10 anni per lo Zambeccari e abbiamo visto tutti come è andata a finire – ha evidenziato con ironia la capogruppo Sordi – vorremmo evitare ora di replicare quella vicenda”. “Sono sempre le stesse domande – ha esordito infastidito Ferri – il progetto è in Comune e basta chiederlo per poterlo esaminare. Sulla tempistica e sulla riorganizzazione del traffico bisognerà confrontarsi con la ditta che vincerà il bando quindi non si può ancora rispondere”. Mentre per quanto riguarda il ponte De Gasperi “è stata fatta una ricognizione da una ditta ma ancora siamo in attesa delle loro rilevanze”. “In pratica il sindaco non mi ha risposto su niente – ha replicato la Sordi – sì è vero il progetto è in Comune ma basterebbe dire due parole in consiglio anche per informare la cittadinanza su cosa deve essere fatto. Registriamo questa mancanza di trasparenza da parte dell’amministrazione. E poi in campagna elettorale avevate promesso che il ponte sarebbe stato pronto entro la fine del 2022. Ora siamo praticamente a novembre e non si sa ancora niente”. “L’ho sempre detto – ha replicato Ferri – che la mia priorità era evitare di spendere soldi del Comune, visto che è una cifra importante, 1,7 milioni di euro e per questo ho preferito perdere qualche mese ma riuscendo a trovare dei finanziamenti esterni”. Si è ritrovato un po’ di serenità e di condivisione con l’approvazione, all’unanimità, della mozione presentata da “Pontremoli Più” a sostegno della protesta delle donne iraniane. (r.s.)

 

Interpellanze su scuole ed asfalti

La facciata dell'istituto comprensivo "Tifoni" in via IV Novembre a Pontremoli
La facciata dell’istituto comprensivo “Tifoni” in via IV Novembre a Pontremoli

Altre due interpellanze hanno caratterizzato il consiglio. Sull’organizzazione dei lavori di asfaltatura delle strade con la minoranza che chiede una maggiore organizzazione dei lavori “che abbiano come priorità la sicurezza e la valorizzazione turistica” e che non cadano solo “in vista delle elezioni amministrative”. Con il sindaco che ha sottolineato la difficoltà di organizzare un calendario vista la difficoltà di reperire le risorse. È stata poi chiesto conto della situazione della scuola di via Roma, che continua ad ospitare i ragazzi nonostante dal 2018 sia stata dichiarata inagibile dal punto di vista sismico e sui lavori alle scuole in via IV Novembre. Il sindaco ha evidenziato, per la scuola di via Roma, che c’è un nuovo progetto di cui si sta ora cercando di individuare un bando per reperire i fondi mentre per le scuole di via IV Novembre, i lavori dovrebbero finire entro la fine di novembre.