Il 27 ottobre di 60 anni fa il creatore di ENI moriva in un incidente aereo: fu guasto tecnico o sabotaggio?
L’Italia repubblicana seppe presto varare una politica energetica per accelerare e modernizzare l’industria. Nella seconda legislatura 1953-1958 sorgono ENI, ENICHEM, SNAM. L’AGIP (Azienda Generale Italiana Petroli) era nata nel 1926 come impresa statale, viene riorganizzata e svolge un’intensa attività di ricerca di giacimenti petroliferi e di gas metano in val Padana, si fanno molte perforazioni, viene scoperto un giacimento importante a Cortemaggiore, sono individuate formazioni geologiche petrolifere. I politici discutono se sciogliere oppure mantenere l’Agip e, se sì, decidere se pubblica o privatizzata. Gli Alleati, finita la guerra, tengono sotto tutela l’economia italiana e difendono interessi delle grandi compagnie petrolifere inglesi e americane: per contrastare Agip creano la struttura parallela del Comitato Italiano Petroli.
La questione viene risolta da Enrico Mattei, già nominato commissario straordinario per liquidare Agip. Nel 1953, sostenuto dal ministro delle Finanze Ezio Vanoni, fa nascere l’ENI (Ente Nazionale Idrocarburi) che incorpora l’Agip per ricercare giacimenti e costruire la rete di distribuzione degli idrocarburi. L’eccellente imprenditore fa l’ENI impresa pubblica ma con una propria autonoma funzionalità nei settori strategici per fornire all’Italia il petrolio necessario all’economia in crescita e per i bisogni familiari. Agiva con grande competenza tecnica e cultura industriale, e anche con spregiudicatezza; riesce ad entrare nel mercato petrolifero mondiale europeo, asiatico, nordafricano, ricerca rapporti diretti.
L’uso del metano diventa l’elemento decisivo per lo sviluppo economico italiano. Veniva chiamata politica del “grande compratore” e arriva il contratto pluriennale, vantaggioso per quantità e sconti, con l’Unione Sovietica che rinnova il mercato del greggio, i consumatori possono definire prezzi e provviste. Gli Stati Uniti in tempi di guerra fredda denunciano che il sovietici indeboliva l’Occidente e, per non farla dipendere troppo dal petrolio russo, vendono greggio all’Italia.
Mattei fa accordi con Egitto, Iran e altri paesi del Terzo Mondo o ex-coloniali più vantaggiosi di quelli praticati dalle grandi compagnie, le chiamò “le sette sorelle”. Nasce nel 1960 l’OPEC organizzazione che regola l’esportazione del petrolio: ai produttori rimaneva il 50% dei profitti e insieme si sviluppano attività di ricerca, sono create compagnie miste con imprese internazionali. Il grande capitano d’impresa, che lavorò per l’indipendenza energetica dell’Italia, è esempio splendido di “uomo che si è fatto da sé”.
Figlio di un carabiniere, nato ad Acqualagna nel 1906, fa studi tecnici, cerca lavori subordinati e poi, migrato a Milano, avvia piccole aziende. Nel 1942 partecipa a riunioni di studio promosse dall’Università Cattolica nella prospettiva di ricostruire il paese, si unisce ai partigiani, è nominato comandante nel Corpo Volontari per la libertà, fu deputato DC nella prima legislatura. Di forte coscienza sociale, ebbe molta cura dei dipendenti, fornì trasparenza informativa fondando il quotidiano “Il Giorno”. La posizione di potere raggiunta cominciava a turbare i petrolieri e anche ambienti politici italiani.
Partito da Catania il 27 ottobre 1962 l’aereo precipita a Bascapé pochi minuti prima dell’atterraggio; è rimasto intero. Dell’incidente non furono accertate le cause, ma nel 1995 fu riaperta l’inchiesta, chiusa nel 2003: è ritenuta valida l’ipotesi di sabotaggio ma non è stato possibile risalire ai mandanti.
Maria Luisa Simoncelli