Il sindaco di Tresana lancia l’idea perchè la Lunigiana diventi una “Green Community”
“La difficoltà, per i piccoli Comuni, di intercettare le risorse del Pnrr è abbastanza evidente. Anche se ognuno di noi sta lavorando ad uno o più progetti, lo si sta facendo in maniera piuttosto individuale giocandosi le poche chances che il piano offre senza una visione unitaria, inseguendo faticosamente misure e le linee di finanziamento”. A dichiararlo è il sindaco di Tresana Matteo Mastrini, che pone l’attenzione sulla mancanza di rete tra le varie amministrazioni locali. “In questi mesi – continua il sindaco – è mancata una proposta politica unitaria per il rilancio della Lunigiana con il Pnrr. E a formularla dovrebbe essere l’Unione dei Comuni allargata a Pontremoli: per le nostre caratteristiche e per le nostre peculiarità la strada potrebbe e dovrebbe essere quella di diventare una delle 30 Green Communities d’Italia”. Mastrini evidenzia infatti come il Pnrr favorisce “la nascita e la crescita di 30 comunità locali coordinate e associate tra loro che vogliano realizzare insieme piani di sviluppo sostenibili dal punto di vista energetico, ambientale, economico e sociale. Acqua, boschi, paesaggio sono gli elementi di valore attorno ai quali può nascere una Green Comunity. Le risorse del territorio lunigianese attualmente non sono elemento di ricchezza per chi è rimasto a vivere qui ma sarebbero fondamentali per favorire lo sviluppo sostenibile e resiliente dei territorio rurale e di montagna della Lunigiana”.
Il sindaco sottolinea come con l’aiuto dell’Universitá di Pisa o di altri atenei “potremmo costruire un piano di gestione integrata e certificata del patrimonio agro-forestale e delle risorse idriche; la produzione di energia da fonti rinnovabili locali; lo sviluppo di un turismo sostenibile; la costruzione e gestione sostenibile del patrimonio edilizio e delle infrastrutture di una montagna moderna; l’efficienza energetica e l’integrazione intelligente degli impianti e delle reti; lo sviluppo delle attività produttive a rifiuti zero (zero waste production); l’integrazione dei servizi di mobilità; lo sviluppo di un modello sostenibile per le aziende agricole”. Ma per fare questo è importante firmare quanto prima un protocollo d’intesa fra gli enti locali e stabilire partnership con enti pubblici e portatori d’interesse. “L’architrave su cui lavorare è la nostra riserva di Biosfera MAB Unesco: ora che la qualità ambientale della Lunigiana è certificata, serve il rilancio economico. Ma non c’è tempo da perdere: anche perché l’aumento del costo dell’energia dovuto a quanto sta accadendo in Europa, diventerà un fattore di impoverimento ulteriore delle famiglie”. Per ognuna del 30 Green Comunity il Pnrr mette a disposizione 5 milioni di euro: “la politica risponda con un progetto unitario serio – conclude Mastrini – o si tratterà di un’altra opportunità persa per la nostra area. Il bando dovrebbe essere pubblicato in autunno, ma occorre essere pronti e correre”.