Nonostante le tante perplessità e i vari distinguo, alla fine il consiglio direttivo ha dato il suo assenso. Ora la valutazione dalla Regione
Pur trafelato e tra distinguo, critiche, astensioni dal voto, proposte di modifiche rimandate alla Regione, il Piano Integrato del Parco ha ottenuto, nella riunione del 15 marzo, il parere favorevole dal Consiglio Direttivo del Parco delle Apuane. Ora dovrà affrontare l’adozione da parte del Consiglio Regionale, ritornare al Parco per eventuali osservazioni, per giungere alla definitiva approvazione della Regione.
Ovviamente soddisfatto il presidente Alberto Putamorsi, consapevole delle difficoltà che avrebbe incontrato, perché in campo erano “scelte sui siti delle aree estrattive, essendo della Regione stabilire il quanto scavare, che andranno ad investire gli aspetti socio-economici delle comunità locali, da coniugare coi valori naturalistici, paesaggistici, ambientali”. Il documento approvato, insieme ai Pabe comunali, andrà, negli intenti, a stabilire un rapporto equilibrato fra ambiente ed attività estrattive. Non è stato dello stesso parere il Comitato Scientifico, che ha espresso parere negativo al Piano, obbligatorio, ma non vincolante. Per il Comitato, infatti, “non dovrebbero esistere cave all’interno del Parco, se non per estrarre materiali a fini artistici o di restauro”. “Sarebbe la fine del distretto lapideo, con effetti disastrosi sull’occupazione”, anche secondo alcuni Sindaci, che, al contrario reclamano aree contigue, dove si potrebbe scavare, più ampie. Questo dibattito, che coinvolgerà anche gli ambientalisti, i gruppi consigliari, i sindacati, gli imprenditori, sarà sicuramente trasferito in Consiglio Regionale, quando verrà posto all’ordine del giorno il documento licenziato dal Parco delle Apuane. è ancora in sospeso, poi, il ricorso di legittimità presentato dalla Lega, di cui abbiamo già riferito nello scorso numero del giornale.
Andreino Fabiani