In un anno difficile, oltre 13mila turisti al Piagnaro e 2.500 nella struttura barocca
Provare a ripartire dalla cultura. In mezzo alle tante difficoltà legate alla pandemia, Pontremoli chiude il 2021 con ottimi risultati per quanto concerne il turismo e la visita di alcuni suoi luoghi simbolo, come il Museo delle Statue Stele o la meraviglia barocca di Villa Dosi. Per quanto riguarda il misterioso “popolo di pietra” sono stati ben 13.861, i turisti che hanno visitato il Museo nel corso del 2021. “Tutto ciò non può che renderci orgogliosi e per questo motivo desideriamo ringraziare, oltre che i numerosi visitatori, tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo meraviglioso museo”, scrivono dall’istituzione museale.
Questo ottimo dato viene confermato dal buon 2021 per le visite a Villa Dosi Delfini a Pontremoli. La Villa ha sfiorato i 2.500 visitatori, superando l’anno 2019 – pre pandemia – e raddoppiando i numeri del 2020. Il viaggio nel Barocco inizia dai giardini, sotto i grandi cedri che accolgono il visitatore all’ingresso, e prosegue nel salone delle feste, riccamente decorato con quadrature e mobili di pregio. Si visita tutto il piano nobile, con l’affascinante collezione di dipinti, la cappelletta, le camere da letto. Nel corso dell’autunno, inoltre, la Villa è stata oggetto di interesse da parte di giornalisti e influencer, come Andrea Lorenzon di CartoniMorti, WikiPedro, Elisa e Luca di “Mi Prendo e Mi Porto Via”, che hanno realizzato contenuti multimediali, articoli di giornale, video. Ovviamente dopo un 2021 positivo, l’obiettivo è di continuare questo percorso anche nel 2022. Per il momento la visita ai musei continua ad essere permessa, ma subordinata all’esibizione della certificazione verde Covid-19 (Green Pass), insieme a un documento d’identità valido, e indossando almeno la mascherina chirurgica. E lo stesso vale anche per le visite a Villa Dosi che si svolgono in date prestabilite nel corso di tutto l’anno, nel rispetto delle normative anti-Covid19. La prenotazione è obbligatoria. (r.s.)