
Alla fine è stato proprio Annibale Giannarelli, il cantante italo-australiano originario di Fivizzano, a conquistare il successo del talent musicale di Raiuno

Quel fischio che rimane nella mente e poi, subito dopo, una voce calda, pastosa che incomincia ad intonare quella melodia che fa vibrare la memoria. Così, con una stupenda interpretazione del brano “Trinity” colonna sonora del film di “Lo chiamavano Trinità” che aveva inciso più di 50 anni fa, Annibale Giannarelli da Sassalbo è riuscito a vincere la seconda edizione The Voice Senior, talent musicale andato in onda su Raiuno. Così dopo 60 anni trascorsi in Australia, rientrato in Italia dal 2019, Annibale 73 anni di Sassalbo, ha riproposto il suo cavallo di battaglia conquistando la finale della seconda edizione di The Voice Senior condotto da Antonella Clerici insieme ai coach Loredana Bertè, Orietta Berti, Clementino e Gigi D’Alessio. Grazie alla vittoria, Giannarelli avrà ora la possibilità di incidere un singolo tramite l’etichetta discografica Universal. Anche se per ora Giannarelli non pianifica nulla. “Non ho sogni nel cassetto, erano sei anni che non facevo musica, “The Voice Senior” mi ha tirato fuori dalla naftalina. Non cerco nulla, se c’è qualcosa che deve arrivare arriverà, senza forzature. Con semplicità”. La semplicità con cui ha conquistato il pubblico televisivo da casa che, attraverso il televoto, l’ha eletto vincitore della seconda stagione del talent show.

Ed inevitabilmente è stata una grande festa a Fivizzano e soprattutto nella frazione di Sassalbo, dove Annibale ha recentemente scelto di tornare a vivere e, dove dice che “qui, provo una sensazione indescrivibile, mi sento libero, rigenerato, in pace con me stesso”. La sera della trasmissione tutto il paese si è raccolto al bar e ha votato per il suo cantante e musicista, per poi esplodere in grandi manifestazioni di gioia all’annuncio della vittoria. Ma anche in tutto il Comune si sono registrati momenti di orgoglioso entusiasmo per il successo di un uomo che si è fatto strada in Australia, paese di emigrazione di molti Sassalbini, tanto che il noto regista Luigi Faccini ha per loro girato il film “Sassalbo provincia di Sidney”. Straordinaria è stata anche la prima accoglienza al suo ritorno: tutti ad aspettarlo e a festeggiarlo sul ponte in prossimità del paese. Una grande festa per lui, a cui il sindaco Paolo Grassi aveva assegnato l’onorificenza della “cittadinanza affettiva” per i suoi frequenti ritorni in paese. Ora una festa in suo onore sarà organizzata anche dal Comune, come ha anticipato il sindaco Gianluigi Giannetti “intanto mi sono appena complimentato con lui telefonicamente dicendogli grazie a nome di tutta la comunità per aver portato Sassalbo, Fivizzano e la Lunigiana al centro dell’Italia”. Il sindaco tiene poi a sottolineare come “Annibale sia un esempio delle eccellenze lunigianesi. Quello che lui ci ha insegnato, vincendo l’altra notte, e che non c’è limite d’età all’arte e alla classe”.
(r.s. – a.f.)
Da Sassalbo all’Australia e ritorno, sulle note di Trinità

Annibale Giannarelli è nato a Sassalbo, paese nel Comune di Fivizzano a quasi mille metri sotto al passo del Cerreto; all’età di 13 anni ha seguito i genitori che avevano deciso di emigrare in Australia lungo quella strada già intrapresa da molti compaesani. Gli inizi per quel bambino strappato al suo ambiente di montagna, alle amicizie e ai giochi quotidiani non è stato facile, così come difficile è stato l’inserimento per la famiglia prima a Melbourne e poi a Sidney. “Dall’Italia – ricorda ancora commuovendosi – si ricevevano lettere che leggevamo a tavola e tutti si piangeva”. In Australia ben presto è però arrivata quella che Annibale Giannarelli chiama “la mia fortuna”. “Ho iniziato a suonare nei night club – ha spiegato a RaiUno – e mi accorsi di essere spontaneo, mi veniva naturale e quando suonavo e cantavo mi sentivo io. In seguito ho anche inciso un disco che piacque molto al punto che ricevetti addirittura un disco d’oro”. Annibale cantava e si accompagnava sia con la fisarmonica che con la tastiera o il pianoforte: un vero e proprio ragazzo-prodigio: aveva appena 15 anni quando gli venne chiesto di fare da spalla niente meno che a Peppino di Capri e a Mina nel concerto allo stadio di Sidney. Fu la svolta: “chiesi a Peppino di Capri se vi era possibilità di venire in Italia, lui mi incoraggiò molto” e una volta arrivato a Roma conobbe il compositore e polistrumentista Alessandro Alessandroni che lo volle nel suo gruppo “I Cantori Moderni”. Riuscì ad inserirsi a tal punto che iniziò ad incidere colonne sonore per film; lui stesso sottolinea come la più famosa di tutte è stata senza alcun dubbio quella per “Lo chiamavano Trinità”, il celeberrimo film del 1970 con Terence Hill e Bud Spencer. Alessandroni era stato chiamato per la parte del celeberrimo fischio e ad Annnibale Giannarelli venne chiesto di mettere la sua voce nella parte cantata. Fu un successo travolgente, ma Annibale non ebbe subito la percezione di quanto quel brano fosse diventato famoso: “dopo sei anni in Italia – spiega infatti – decisi di tornare in Australia, così rimasi all’oscuro del grande successo che la colonna sonora aveva avuto”. (p. biss.)