La frana di Giaredo, per ora tiene il servizio idrico

Però la situazione resta difficile, con un complesso intervento di ripristino

La frana caduta dal versante del monte Burello sopra la zona di Giaredo
La frana caduta dal versante del monte Burello sopra la zona di Giaredo

“La situazione è ancora precaria. Comunque in questi giorni si è lavorato bene e siamo riusciti, con l’importante contributo importante dei vari soggetti coinvolti, ad evitare disagi per i cittadini”. Così il sindaco di Pontremoli, Jacopo Ferri, in merito alla situazione di difficoltà che si è venuta a creare all’acquedotto cittadino dopo che, alla vigilia di Natale, una frana caduta dal versante del monte Burello sopra la zona di Giaredo ha danneggiato gravemente le tubature dell’acquedotto comunale che serve il deposito principale in località Pineta. Serbatoio che trasferisce normalmente mille metri cubi di acqua al giorno ed è quindi essenziale per l’approvvigionamento in città. Fortunatamente il servizio idrico cittadino ha comunque retto perché la rete locale negli anni scorsi è stata ristrutturata per consentire compensazioni ed evitare i disagi dei rubinetti a secco. “Per ora, a parte qualche piccolo disagio notturno, il sistema idrico ha tenuto – evidenzia Ferri – e posso dire per una volta che sono davvero soddisfatto dell’impegno che Gaia (società verso cui il sindaco non è mai stato troppo tenero negli anni passati) sta mettendo in campo”.

Il sindaco di Pontremoli, Jacopo Ferri
Il sindaco di Pontremoli, Jacopo Ferri

Infatti, evidenzia il primo cittadino “le importanti manovre che Gaia ha effettuato, stanno garantendo di sfruttare al massimo gli altri serbatoi utilizzabili a beneficio di un equilibrata fornitura generale”. Ovviamente questo non garantisce l’assoluta tranquillità del servizio e per questo c’è bisogno di attivarsi per il pronto ripristino dell’acquedotto danneggiato “è chiaro che se al momento non ci sono stati troppi disagi, il rischio resta comunque sempre alto finchè la situazione non tornerà alla normalità”. Ed è quindi per questo che con un’ordinanza ha disposto che Gaia ripristini urgentemente l’impianto di pompaggio delle sorgenti. Il provvedimento prevede inoltre che Gaia invii sul posto per l’intervento un mezzo escavatore raggiungendolo attraverso una pista esistente alla periferia di Torrano Valle che scende verso il torrente Gordana toccando proprietà boschive private. L’ordinanza si è resa necessaria per superare eventuali opposizioni.

Il consigliere comunale Gianmarco Corchia
Il consigliere comunale Gianmarco Corchia

Certo l’opera dei tecnici e degli operai di Gaia sono condizionate dal tempo e dalla gravità della frana che ha impedito una verifica immediata sui danni alle condotte. Lo stato dei luoghi determinato dalla frana in Giaredo e il persistere dell’allerta meteo non consentono ancora di intervenire per effettuare verifiche e ripristini necessari per riattivare il serbatoio e l’impianto interessati dall’evento. Che la situazione sia complicata lo conferma anche il consigliere Gianmarco Corchia, recatosi, nella mattinata di martedì 4 gennaio, con alcuni tecnici Gaia per effettuare un sopralluogo nei pressi della frana. “La situazione è articolata e complessa. Infatti bisogna attraversare il fiume per arrivare alla struttura di presa idrica composta da due pompe ed un quadro elettrico. Attualmente è tutto sommerso in una fanghiglia liquida che non permette di intervenire”. Una situazione tecnicamente piuttosto complessa da ripristinare, soprattutto per l’impraticabilità dei luoghi e con la frana ancora in movimento. Si dovrà ora utilizzare un escavatore per riaprire la strada ed arrivare nell’area. Poi mettere in sicurezza la frana, per evitare smottamenti durante i lavori. E solo allora si potrà capire meglio la situazione. “Ci vorranno sei-sette giorni, sperando che il tempo migliori, solo per arrivare nell’area. Poi bisognerà capire la situazione nello specifico. Per il momento tempi certi è difficile darli”. (r.s.)