Con i suoi libri è una delle memorie storiche di Aulla
La Delegazione della Lunigiana dell’Accademia della Cucina ha consegnato il Premio “Giovanni Nuvoletti” 2021 ad Enrico Fregosi, l’ultimo testimone e protagonista di una vivace realtà socioeconomica che nel corso del 1900 ha caratterizzato Aulla, oggi città, ma che fin da secoli lontani è stata l’emporio commerciale di uno snodo viario di primaria importanza. La sua infanzia è trascorsa negli anni più duri della guerra quando Aulla, a seguito dei ripetuti bombardamenti, fu rasa al suolo e con la sua famiglia Enrico dovette sfollare nei paesi limitrofi, frequentando la scuola con mille difficoltà pratiche; nell’immediato dopoguerra iniziò a Sarzana la scuola Media, per terminarla poi ad Aulla. Fin da ragazzo, come usava in quegli anni, lavorò in famiglia aiutando nella conduzione del negozio ed acquisendo una fondamentale esperienza di conoscenza delle dinamiche, anche psicologiche, che si attivano nel rapporto venditore-acquirente, specie in anni nei quali non era del tutto scomparsa la prassi del baratto. Non era insolito che gli acquirenti saldassero i conti della bottega con un agnello, un pollo e altri prodotti agricoli: quasi sempre si pagava solo dopo la vendita del vitello. Di questa esperienza Enrico farà tesoro non solo nei racconti letterari, ma anche nei solidi rapporti umani che instaurerà con la florida clientela della sua personale attività commerciale.
Come si è accennato quella di Aulla, già prima della guerra, è stata una realtà complessa che ha visto uno scambio culturale e gastronomico caratterizzato da una serie di fiorenti attività commerciali tra le quali, a partire dal 1928, quelle della famiglia Fregosi, passate dalla rivendita di tessuti a quella di alimentari nella tipica struttura di emporio dove si trovava di tutto, non solo alimenti, ma anche tessuti, oggettistica. Enrico Fregosi ha letteralmente salvato dalla dispersione un patrimonio di storie di vita quotidiana, di aneddoti e di memorie apprese dai suoi antenati, ma anche vissute in prima persona negli anni della guerra. Negli anni della sua infanzia la distruzione del centro cittadino, raso al suolo dalle bombe alleate, e la faticosa ricostruzione hanno segnato una cesura tra la vecchia Aulla e la nuova cittadina, che ha visto progressivamente scomparire tante attività artigianali e commerciali. Con l’arrivo di nuovi abitanti dai paesi circostanti, ma anche da città vicine, si è andata affievolendo sempre più l’anima di un’Aulla che aveva fatto della sua vivacità commerciale una bandiera, senza tuttavia mai abbandonare il gusto dell’ironia, della battuta intelligente e disincanta che derivava da una secolare esperienza di incontri di vita e di commerci . Se oggi noi conserviamo memoria del verace animo aullese, lo dobbiamo anche, e forse soprattutto, ai sei libri che Enrico Fregosi ha scritto con garbata ironia e penna felice, riscuotendo un notevole successo e recuperando una sorta di riscatto d’orgoglio di fronte all’anonimato che caratterizza la società contemporanea. Al primo libro del 2009 “Aulla Nostra” hanno fatto seguito “A s’arcordàn” pubblicato nel 2012, “Aulesacci, racconti di mangiari, mangiate e buona vita”, uscito nel 2013. Nel 2017 e poi nel 2018 ha dato alle stampe due raccolte intitolate “Piccolo Mondo 1 e 2” . La consegna del premio è avvenuta giovedì primo luglio nell’agriturismo “La Selva” da parte del delegato avvocato Ezio Tomellini e del sindaco di Aulla avvocato Roberto Valettini, nel corso della quale è stato consegnato anche un attestato all’avvocato Andrea Baldini per i suoi trentacinque anni di appartenenza all’Accademia.