La Santa Croce diventa la “patrona principale” di Bagnone

Con una delibera approvata all’unanimità dal consiglio comunale

La reliquia della Santa Croce di Bagnone
La reliquia della Santa Croce di Bagnone

Non si può parlare della storia del Comune di Bagnone senza ricordare i profondi legami con le Istituzioni religiose presenti nel territorio. Il patrono del Comune è stato individuato in S. Nicola di Bari, titolare dell’antica chiesa del castello e della “nuova” chiesa prepositurale consacrata nel 1730. Il 6 dicembre è infatti, giorno festivo per tutto il territorio comunale. Da sottolineare la plurisecolare devozione di Bagnone verso la Santa Croce “una Croce ripiena di santissime reliquie venuta anticamente da Gierusalem” (Lorenzo Sarti 1618), da loro considerata parte essenziale della propria identità. Il 3 marzo del 1856 il Comune di Bagnone, a quel tempo, sotto il Ducato parmense, pronunciò un voto solenne ritenendo che, per l’intercessione del Sacro Legno della Croce, la comunità era stata preservata dalla malattia colerosa del 1854-1855. Nel 1956 il Comune ha rinnovato il voto e il 3 maggio di ogni anno festeggia la S. Croce con l’offerta della cera e con solenne celebrazione eucaristica e processione alla presenza delle autorità e delle rappresentanze di tutte le parrocchie del territorio. Il voto del 1856 prevedeva di “dichiarare, col mezzo delle Superiori autorità competenti, Patrona principale di tutto il Comune, la S. Croce” (ciò risulta dalla preziosa consulenza giuridico-religioso-storica del prof. Paolo Lapi).

Il consigliere di minoranza comunale a Bagnone, Michele Olivieri
Il consigliere di minoranza comunale a Bagnone, Michele Olivieri

Proprio per questo, in adempimento alla volontà dei padri, e come espressione dell’identità storica del territorio bagnonese, nell’ultimo Consiglio comunale, svoltosi il 14 ottobre scorso, è stata approvata all’unanimità, la delibera che sancisce la Santa Croce “Patrona principale” del Comune. Incisivo l’intervento del capogruppo di minoranza Michele Olivieri “Questa delibera, dopo anni di discussioni e modifiche, ha ribadito Olivieri, conferma l’identità di una comunità ricca di storia da raccontare alle giovani generazioni. Stiamo vivendo le tenebre della tempesta laicista, in una decadente civiltà occidentale impegnata ad azzerare la propria cultura e le proprie radici cristiane che han fatto grande l’Europa e l’umanità intera. Il testo del Proemio nello Statuto Comunale che il presidente del Consiglio Matteo Marginesi, ci propone è un documento di alto valore storico: 1856-1956-2020. La storia prosegue, cambia e ci cambia. Ma una linea deve unire le generazioni e oggi uniamo tre date importanti in tre diversi spaccati storici affermando che c’è una comunità bagnonese che intende conservare e preservare una tradizione importante: culturale e religiosa che noi bagnonesi abbiamo imparato fin da piccoli. Siamo orgogliosi di voltare le spalle al relativismo culturale tanto di moda e fieri di rimettere al centro la Croce, simbolo di quell’Occidente che è avanzato, guardando avanti, con la Croce di Cristo, spesso sbagliando, mai arretrando perché “la libertà per il male non ha più l’ultima parola…”. Soddisfatto, visibilmente commosso, il sindaco Carletto Marconi per la felice conclusione di un lungo, travagliato percorso di riflessione che ha unito le varie anime permettendo di superare intoppi e difficoltà, grazie al fattivo contributo della minoranza includente la proposta del capogruppo Michele Olivieri. “Il prossimo 3 maggio 2021, pandemia Covid 19 permettendo, ha chiosato il primo cittadino, si solennizzerà, con manifestazioni speciali, la delibera oggi approvata. Rendendo onore alla Croce, strumento della nostra salvezza”.

Ivana Fornesi