A Pontremoli convegno sulla Laudato si’ nell’ex convento dei Cappuccini
La chiara ispirazione francescana dell’enciclica Laudato si’, di cui ricorre quest’anno il 5° anniversario, ha fatto sì che, nel giorno della vigilia della festa del santo di Assisi, sia stato organizzato, nell’ex convento dei Cappuccini di Pontremoli, un convegno sui risvolti ambientali e sociali del documento pontificio e su nuovi stili vita necessari.
Coordinati dal moderatore, Enrico Petriccioli, si sono susseguiti gli interventi dei relatori: Onofrio Rota, segretario nazionale Fai – Cisl; l’on. Umberto Buratti, membro della Commissione Ambiente della Camera; Marino Fiasella, presidente dell’associazione Ambiente vivo. Era presente il sindaco Lucia Baracchini.
Ha introdotto l’incontro don Piero Pratolongo, richiamando l’esplicito riferimento alla visione francescana del mondo e della Chiesa, l’analisi originale dei tanti problemi legati all’ambiente, gli aspetti profetici sul futuro del pianeta, la stretta relazione con la necessità di un nuovo umanesimo.
Nel prosieguo del convegno, è stato sottolineato il fatto che l’enciclica non impegna solo i cattolici, riguardando il problema ambientale tutti gli uomini e tutti i Paesi. A più riprese è stata richiamata l’attenzione sull’intera filiera del cibo: non si può prendere in considerazione un solo aspetto del processo ma si deve cominciare dalle scelte economiche, passando per le norme di produzione, fino alle scelte dei consumatori. La “conversione” ambientale deve favorire il recupero dei territori e dei borghi abbandonati, deve comportare anche modifiche nei modi di produrre: per esempio evitando l’eccessivo consumo di acqua negli allevamenti.
Se si è convinti che ci sia un destino comune per l’umanità, è necessario che il cambio degli stili di vita avvenga su scala planetaria, mettendo al centro di tutto questo i giovani perché è ad essi che il pianeta sarà consegnato. Non dobbiamo dimenticare che la natura è parte di noi e che l’ambiente è determinato anche dalla nostra relazione con il territorio e dalle modalità di utilizzo dello stesso.
Da qui la necessità di risolvere in modo intelligente la questione dei rifiuti, trasformandoli da problema in risorsa, potenziando la raccolta differenziata.
Un tema scottante è quello dell’invasione della plastica. C’è la plastica “buona” e quella “cattiva”; c’è un modo corretto di produrla e di usarla (è di grande aiuto nella conservazione degli alimenti) e un modo corretto di smaltirla. A questo proposito si è accennato alla legge “salva mare”, che potrebbe favorire un recupero intelligente della plastica in mare tramite i pescherecci.
(a.r.)