Ravvisato un “ampio e significativo degrado”. La sindaca Baracchini “attendiamo le risultanze dei sopralluoghi”. Le minoranze all’attacco “ci troviamo in questa situazione per la leggerezza dell’amministrazione”
Pontremoli è divisa a metà da mercoledì 27 maggio, ovvero da quando è stato chiuso al traffico, veicolare e pedonale, il ponte Zambeccari che collega il centro storico con la zona di Verdeno. Tutto questo per opera della decisione del Gip della Procura di Massa, Marta Baldasseroni, che ha deciso di mettere sotto sequestro il ponte dopo il sopralluogo svolto sabato 23 maggio da Sossio Del Prete, consulente tecnico del Pm, insieme ai vigili del fuoco e ai carabinieri di Pontremoli. L’indagine rivelava, infatti, “uno stato manutentivo assai carente con evidenti e gravi ammaloramenti delle parti a sbalzo presenti su entrambi i lati dell’impalcato, destinate a marciapiedi”, sottolineando che “in queste aree, l’estesa e profonda corrosione delle armature ha comportato il completo disfacimento del calcestruzzo del copriferro e la sua espulsione”. In particolare nella campata est, verso il centro cittadino, l’ingegnere verificava come “diverse parti del copriferro dell’intradosso degli sbalzi erano completamente distaccati dalla matrice cementizia e prossimi a cadere”. La conclusione, visto “lo stato di ampio e profondo degrado”, è che anche “nel breve termine si possano riproporre condizioni di pericolo per la pubblica incolumità”. Tutto questo ha quindi portato alla chiusura totale del ponte che, già da qualche settimana, era interessato da un provvedimento di traffico a senso unico alternato per permettere ai tecnici della ditta Vega di Lucca di effettuare dei controlli per verificare lo stato generale di sicurezza della struttura.
Intanto la sindaca Lucia Baracchini evidenzia che “abbiamo preso atto della decisione del GIP. Attendiamo le risultanze delle verifiche tecnico-strutturali che abbiamo richiesto e finanziato sul Ponte Zambeccari già da settimane. Confidiamo quindi che le analisi effettuate possano al più presto, come auspicato anche nel decreto di sequestro, chiarire in via definitiva lo stato del ponte e consentire l’avvio delle procedure per la realizzazione dei necessari interventi per i quali peraltro il Comune ha pronti 400.000 euro”. Tali finanziamenti dovrebbero in particolare interessare la riqualificazione dei marciapiedi, sulla cui tenuta si dovrebbero avere le prime notizie a breve (ma viene dato quasi per scontato che su di essi si debba intervenire); mentre bisognerà attendere almeno una decina di giorni per conoscere il responso della perizia vera e propria e capire, di conseguenza, se il ponte potrà tornare ad essere agibile oppure avrà bisogno di interventi strutturali. Lavori che, inevitabilmente, andrebbero ad influire tantissimo sulla vita della città visto che il ponte è la principale arteria di collegamento tra la parte nuova di Verdeno ed il centro storico. Le opposizioni, intanto, con Francesco Mazzoni ed Umberto Battaglia, attaccano la maggioranza sulla gestione sul ponte. “Mettiamo subito in chiaro una cosa – incalza Mazzoni – tutto questo è successo perché chi avrebbe dovuto vigilare e fare le verifiche, ossia il sindaco e l’amministrazione, non lo ha fatto”. Elementi che, sostengono i due consiglieri, sarebbero emersi in particolare nel corso del consiglio comunale di lunedì scorso in cui “l’amministrazione ha ammesso, con nostro sommo stupore, di non aver mai fatto fare una perizia tecnica. Di non avere un documento che certifichi che in questi sette anni il ponte fosse sicuro”. Tutto questo nonostante in più occasioni la minoranza abbia sollecitato l’amministrazione a dare risposte, come ricordato dal consigliere Battaglia: “Già nel 2013 i tre consiglieri di opposizione dell’epoca (lo stesso Mazzoni assieme a Mauro Cozzalupi e a Paolo Bissoli) avevano effettuato un’interrogazione sul ponte. Da allora sono state fatte ulteriori interrogazioni (nel 2017 e nel 2019) a cui l’amministrazione, per voce del sindaco, Lucia Baracchini, e del capogruppo di maggioranza, Jacopo Ferri, ha sempre risposto sostenendo che dalle rilevazioni dei tecnici era tutto a posto. Oggi scopriamo che in questi anni non è mai stata effettuata una perizia tecnica”. Conclude Mazzoni sostenendo come “questo sia un giorno triste per Pontremoli. Nel momento in cui più ci sarebbe bisogno di unità e di un sostegno per far ripartire l’economia ed il commercio, la città si trova spezzata in due per colpa di un’amministrazione incosciente ed incapace”. (r.s.)