La missione centrafricana curata dalle Suore del Lieto Messaggio messa una volta di più a rischio dalla guerra civile
Nella notte tra l’8 e il 9 giugno, attorno alle 3 del mattino, il gruppo di ribelli della 3R ha pesantemente attaccato la sede della Unità di Sicurezza Formazione di Base Mista collocata nel villaggio di Wantiguera (Centrafrica), proprio dove la nostra diocesi è presente dal 1993 con le Suore del Lieto Messaggio. È sempre qui che ha “terminato la sua corsa” il nostro caro don Adriano che per ora resta il primo sacerdote “fidei donum” della neo diocesi di Massa Carrara – Pontremoli. Questa crisi politico militare, che sta distruggendo un Paese con tante potenzialità e portando odio e violenza in un popolo pacifico, dura dal marzo 2013, quando un ex generale scendeva dal nord per prendere “possesso” del paese con la forza.
Vicende abbastanza scontate per l’Africa in generale e per la Repubblica Centrafricana in particolare, che ha perso il conto dei capovolgimenti al potere guadagnati con le armi, la violenza e il sangue di tante persone innocenti. Gli Stati del “primo mondo” stanno alla finestra e aspettano il momento giusto per giocare – se così si può dire quando è in gioco la vita delle persone – alla speculazione e al maggior guadagno che è sempre più sicuro quando mancano la sicurezza e la giustizia. È la regola del ladro: rubo cose di valore, non pagate, per rivenderle a prezzo basso e molto conveniente per ricchi speculatori.
A parte lo sfogo cosa ci è possibile fare? Noi siamo a settemila chilometri di distanza. Non ci resta che chiedere al nostro Creatore di metterci una mano, di raddrizzare le vie storte e sbagliate degli uomini; di illuminare chi veramente può fare qualcosa ad agire in fretta per evitare che storie già viste in passato abbiano a ripetersi. I fatti cui si fa riferimento qui sopra sono descritti in un articolo pubblicato da Corbeaunews Centrafrica (CNC) che riportiamo qui sotto nei suoi tratti essenziali.
Ma prima è necessaria una spiegazione riguardo ai ribelli delle 3R (Retour, Réclamation et Réhabilitation). Dopo avere rotto unilateralmente l’accordo di pace di Khartoum, il 5 giugno, il movimento 3R ha iniziato a seminare il panico nelle prefetture di Nana-Mambéré e Ouham-Péndé (il territorio della Diocesi di Bouar e della missione diocesana nella parrocchia di Wantiguera) nonostante l’avvertimento della MINUSCA (forza multinazionale di pace dell’ONU, ndr) che evidenziava la tendenza del gruppo ribelle ad espandersi in violazione degli accordi di pace sottoscritti.
Non sorprende dunque che domenica 7 giugno il gruppo ribelle abbia inviato un messaggio al governo e alla comunità internazionale annunciando il furto di tre veicoli umanitari nel villaggio Dongbaké. Dopo il disarmo forzato della polizia di Nana-Mambéré e l’occupazione di diverse aree del Nord-Ovest, il capo di stato maggiore dei ribelli, Abass Sidiki, ha lanciato la violenta aggressione contro le Unità di Sicurezza Formazione di Base Mista (USMS) a Wantiguera, il piccolo villaggio situato a 8 km dalla città di Bouar, sulla strada che collega la capitale Bangui al Camerun.
“Gli aggressori hanno usato armi pesanti per attaccare e distruggere la base”, ha detto un testimone raggiunto telefonicamente. Una fonte sanitaria ha detto che ci potrebbero essere una dozzina di feriti. Secondo un ufficiale delle Forze Armate Centrafricane (FACA), l’obiettivo dei ribelli è stato quello di appropriarsi di armi e attrezzature militari presenti nella base di addestramento.
Poco dopo l’assalto, una colonna di veicoli militari pieni di soldati e le forze della MINUSCA (organismo di pace dell’ONU, ndr) hanno raggiunto il luogo dell’attacco. Da diversi mesi, un numero importante di soldati delle FACA è di stanza a Bouar, ma la maggior parte è ingaggiato per la sorveglianza dei siti minerari o per la protezione delle personalità, la minaccia di un attacco da parte dei ribelli della 3R era prevedibile e a nulla è valso l’avviso lanciato da CNC per avvertire l’opinione nazionale.
Le due notti successive, a Wantiguera, sono trascorse senza problemi. Le suore stanno bene. Hanno accolto nei locali della missione alcune famiglie che vanno da loro per passare la notte al sicuro. A Bouar sono stati arrestati due ribelli accusati di aver preso parte all’attacco.
In un messaggio inviato a Gianni Lazzarotti, p. Aurelio Gazzera, missionario carmelitano, scrive: “Rientro a Bozoum da un lungo giro a Bocaranga, Ngaundaye, Ndim e Bouar: 600 chilometri di strade pessime. La situazione è tesa, ma per ora qui va bene”. In tutto il tragitto dice di aver incontrato una mezza dozzina di ribelli della 3R.
Noi possiamo far sentire la nostra vicinanza spirituale alle suore ricordandole nella preghiera personale e anche nelle liturgie comunitarie che celebreremo. La loro testimonianza di fede è bellissima ed incoraggiante. Restano a Wantiguera, vicino alla loro gente, pronte a rinnovare l’apertura della loro casa a tutti coloro che lì andranno per cercare rifugio e protezione. (a.r.)