A Bagnone il progetto “Donazione” nel segno dell’altruismo, progresso e civiltà

Convegno e Minimarcia per ricordare l’importanza del dono

L'arrivo della minimarcia a Bagnone con Angelo Ferdani, il sindaco Carletto Marconi e due giovani tedofori
L’arrivo della minimarcia a Bagnone con Angelo Ferdani, il sindaco Carletto Marconi e due giovani tedofori

Quando parliamo di Lunigiana talvolta si sente dire che faticano a scomparire i campanilismi, per fortuna le scuole lunigianesi, superano questa logica come dimostrato dalla sinergia che si è creata nel grande Progetto interdisciplinare “La donazione, diritto/dovere di ciascuno, al servizio della comunità”. Un’iniziativa che ha permesso a 42 classi e a quasi 700 alunni di età diversa di lavorare per la cultura della donazione affinché si diffonda ulteriormente nella nostra società contemporanea, a vantaggio del bene collettivo. Il progetto, quest’anno, ha spento venti candeline in quanto nato nel 1999 per la determinazione dell’allora dirigente scolastico del “Tifoni”, Angelo Ferdani, che ad oggi rimane il “motore trainante” ed il referente dell’iter formativo. L’evento conclusivo si è svolto martedì 28 maggio, dalle 17, nella Pinacoteca “Garavaldi” del Teatro Quartieri a Bagnone. Dopo i saluti del sindaco Carletto Marconi e di Rita Beccari, presidente “Fratres” locale, la parola è passata ai relatori. Ferdani, ringraziando i presenti, ha rimarcato l’assenza di troppi dirigenti scolastici, rappresentanti delle associazioni di volontariato, insegnanti, studenti e famiglie. Entrando nel vivo del Progetto ha ricordato le “curvature didattiche” che possono coinvolgere tutte le discipline per “quell’erotica dell’insegnamento”, citata in un libro di Massimo Recalcati, che ogni insegnante dovrebbe avere per trasmettere il nuovo umanesimo citato anche dalla legge sulla “buona scuola”. Il Progetto, ha continuato Ferdani, richiede fatica ed impegno per cui i plausi vanno ai docenti referenti delle varie scuole che portano avanti gli obiettivi preposti con passione testimoniando agli alunni la gratuità del dono in un mondo in cui tutto ha un costo. Il dr. Claudio Rasetto, coordinatore locale per l’attività di donazione e trapianto, ha ricordato che la Toscana è la capitale dei trapianti, in Italia. Donare un organo non è solo un atto clinico, ma sociale poiché, nel corso della vita, possiamo non essere donatori, ma possiamo divenire riceventi. Urgono sensibilizzazione e corretta informazione affinché la gente capisca che il trapianto è a tutti gli effetti una vera e propria terapia. Anna Baldi, primario del Servizio trasfusionale di Massa Carrara, ha evidenziato che non c’è autosufficienza per il sangue, nonostante la generosità dei volontari, per il forte aumento del consumo, cresciuto vertiginosamente per gli interventi chirurgici e per l’invecchiamento della popolazione. L’ispettore Luigi Sebastiani ha posto l’accento su una scuola aperta alle esigenze del territorio, comprese le organizzazioni del volontariato per superare l’egoismo e lo sterile individualismo. La prof. Franca Pedrini, referente Ipsia-Bagnone, ha narrato l’esperienza di un nutrito numero di alunni che, come regalo per il 18esimo anno, si sono recati al Centro trasfusionale di Pontremoli per concretizzare lo slogan “Una stilla di sangue per un palpito di vita”. Toccanti le storie narrate dai trapiantati Gloria Chiarini e Domenico Ceccotti rinati una seconda volta per un immenso gesto d’amore. Le conclusioni da parte di Sergio Ballestracci, presidente nazionale “Fratres” e di Maurizio Ulacco, vicepresidente nazionale “Aido”, hanno posto l’accento sul volontariato, testimonianza di democrazia in quanto questa richiede il coinvolgimento pieno dei cittadini capaci di anteporre i bisogni dei più deboli agli individualismi. L’intenso pomeriggio è terminato con le premiazioni delle scuole per gli elaborati prodotti: Pacinotti di Bagnone, Direzione didattica di Aulla, Ferrari di Pontremoli, Buonarroti di Marina di Carrara. Ivana Fornesi

La Minimarcia “Vita per la vita”

Foto ai gruppo all'arrivo della Minimarcia. Assieme alle due giovani tedofori sono presenti (da sinistra) Carletto Marconi, Rita Beccari, Ivana Fornesi e Angelo Ferdani
Foto ai gruppo all’arrivo della Minimarcia. Assieme alle due giovani tedofori sono presenti (da sinistra) Carletto Marconi, Rita Beccari, Ivana Fornesi e Angelo Ferdani

Inserita nel Progetto, come sempre, c’è stata la minimarcia “Vita per la vita”. Un bel gruppo di studenti, soprattutto dell’Istituto Tifoni si sono ritrovati, lunedì 27 maggio, accompagnati da alcuni docenti e famigliari, nella piana del Comune a Villafranca per percorrere, dalle 21, il tratto di strada fino a Bagnone. Alla presenza dei rappresentanti delle associazioni di volontariato è stata accesa dal sindaco, Filippo Bellesi, la Fiaccola, sinonimo di vita e altruismo. Il parroco don Giovanni Barbieri ha impartito la benedizione sui presenti, in primis, sui ragazzi, invocando l’aiuto del Signore e della nostra Madre Celeste. Quindi in corteo onori ai Caduti con la partecipazione dell’Anpi e delle associazioni d’Arma. Bellesi ha, poi, ricordato l’importanza del donare, atto che abbatte il muro dell’indifferenza. Ricordati, con affetto e commozione, Silvio Tardelli e Alberto Filippi due amici indimenticabili che hanno testimoniato con gioia la concreta solidarietà nei suoi mille rivoli. Al termine dell’esecuzione dell’Inno nazionale tutti in marcia, compreso Angelo Ferdani, ideatore e referente del Progetto. In piazza Roma a Bagnone, con le note dell’Aida, i tedofori sono stati accolti dagli applausi della comunità e dall’abbraccio delle autorità. Commosso il sindaco Carletto Marconi, confermato proprio nel pomeriggio, il presidente “Fratres” Rita Beccari e il presidente provinciale Alberto Albericci. Anche qui momenti toccanti per l’accensione del tripode, gli onori ai Caduti ed ai donatori scomparsi. Il fil rouge degli incisivi interventi è stato quello di invitare i ragazzi a far vincere le ragioni del cuore aprendosi alla socialità, alla cittadinanza attiva, alla cultura dei doveri, oltre a quella dei diritti. Ferdani ha consegnato a Marconi il foulard, di colore rosso, con la scritta “Minimarcia della solidarietà”, subito indossato sopra la fascia tricolore. “Sono orgoglioso, ha detto commosso il sindaco, di portare questo simbolo. Lo terrò caro poiché sinonimo di altruismo, civiltà e progresso. Valori che chiamano ciascuno di noi ad essere cittadini responsabili”. Ad allietare la serata i Cantori del Maggio di Corlaga. Responsabile dell’impianto musica Giampaolo Albericci. i.f.