Alla scoperta delle bellezze naturali della Toscana
Ad est delle Apuane, maestoso gruppo di aspetto dolomitico, celebre in tutto il mondo per i preziosi marmi racchiusi nel suo grembo, si apre la vallata della Garfagnana, ondulata di dolci colli e percorsa, in tutta la sua lunghezza, dal fiume Serchio che, ricevute le acque del torrente Lima, scende a rasentare Lucca fino a sfociare nel mare, poco a sud del solitario lago di Massaciuccoli. Appennini e Apuane corrono quasi paralleli gli uni alle altre con le loro diversità.
Ed è proprio fra i verdi declivi della Valle del Serchio, precisamente nei pressi di Bagni di Lucca, località già nota dall’antichità per le acque curative, tanto da farla diventare uno dei più eloquenti centri di villeggiatura d’Europa, nel secolo scorso, frequentato da famosi personaggi ed artisti italiani e stranieri, che si trova l’Orrido di Botri.
Nonostante il nome prettamente negativo, stiamo parlando di un gioiello tutto italiano, di una bellezza incontaminata da restare estasiati. Sicuramente uno dei canyon più suggestivi della nostra Regione. Modellato e scolpito dalle impareggiabili mani di Madre Natura.
Scavato, infatti, dallo scorrere incessante dell’acqua in una gola calcarea che raggiunge una profondità di circa 100 metri. Un luogo avvolto dal silenzio “parlato” Dell’ambiente circostante ricco di flora e fauna come daini, caprioli e persino aquile.
L’Orrido di Botri è una riserva naturale creata negli Anni Settanta che si allunga tra il monte Rondinaio e le Tre Potenze, sempre nel variegato paesaggio della Garfagnana. Circa trecento ettari di territorio selvaggio, non distante dalla città.
Un’oasi protetta da regole e controlli da parte degli Organi competenti poiché i paradisi naturali vanno tutelati. Per questo dall’inizio dell’Estate, i Carabinieri del Reparto di Biodiversità di Lucca hanno deciso di limitare gli accessi ai numerosi turisti: al massimo 200 al giorno , divisi in gruppi da quindici persone. Anche agli escursionisti va garantita la sicurezza.
Addentrarsi nel canyon richiede preparazione e conoscenza per potersi muovere, lungi dai pericoli. La gola, scavata nella roccia, ad un certo punto si restringe impedendo alla luce di filtrare, rendendo gelida la temperatura dell’acqua che può salire fino alle ginocchia.
Urgono, quindi, massima cautela, prudenza e addestramento. Chi ha vissuto una tale esperienza l’ha descritta come unica e indimenticabile. Insomma è il caso di dire che non c’è bisogno di sottoporci allo stress di lunghi viaggi per raggiungere mete mozzafiato. Spesso, esse sono a pochi chilometri dalle nostre residenze.
Ivana Fornesi