I Comuni lunigianesi all’attacco delle Poste per i disservizi nella consegna della corrispondenza

Maggiore disponibilità per il mantenimento degli uffici nelle frazioni più disagiate

Un postino consegna la posta
Un postino consegna la posta

A prima vista si potrebbe parlare del proverbiale bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. Ma analizzando più da vicino e con maggiore attenzione il problema, la sensazione è che, in realtà, la seconda ipotesi sia quella più vicina alla realtà. Questo è quanto si può percepire a margine dell’incontro che alcuni sindaci della Lunigiana hanno avuto recentemente con Poste Italiane, nel corso di un confronto sulle esigenze del territorio. Perché se da un lato si sono avute della rassicurazioni per quanto concerne la permanenza degli uffici nelle zone montane, ben poca cosa si è invece ottenuto in merito alla richiesta di migliorare la copertura del territorio nel recapito della corrispondenza.

Il sindaco di Aulla Roberto Valettini
Il sindaco di Aulla Roberto Valettini

Va quindi verso una soluzione positiva il primo dei due problemi ed il sindaco di Aulla, Roberto Valettini, sottolinea con soddisfazione come siano cambiate le strategie rispetto a pochi anni fa, quando alcuni uffici montani del territorio sembravano a rischio chiusura. Anzi, ora si prospetta addirittura l’ipotesi di aumentare i giorni apertura – ad esempio, per l’ufficio di Caprigliola – passando da due a quattro. Ma in realtà, replica qualcuno, la concessione fatta da Poste Italiane è ben poca cosa visto che l’azienda oggi si è specializzata soprattutto nei settori finanziari e nelle assicurazioni (insomma, una banca a tutti gli effetti) ed ha quindi tutta la convenienza ad avere aperti numerosi sportelli risultando, in molti casi, l’unico istituto di credito presente sul territorio.

Ben diversi i problemi legati alla distribuzione della corrispondenza, che in questi ultimi mesi sta toccando vertici di assoluta difficoltà nel nostro territorio. Una tematica che tocca da vicino il nostro settimanale, come possiamo testimoniare per le numerose lamentele che ci giungono in redazione da parte dei nostri abbonati, ma che in generale riguardano un po’ tutto il servizio. Una situazione che per l’Alta Lunigiana si è acuita da quando, dal maggio scorso, è entrato in vigore il nuovo sistema di consegna che ha visto calare da 19 a 9 le zone di consegna, ciascuna con un postino al quale compete – mediamente – un territorio doppio rispetto a prima. Territorio che, secondo il nuovo modello organizzativo, dovrebbe essere servito a giorni alterni; in realtà, ben pochi sono quelli che vedono il postino ogni due giorni.

La sindaca di Filattiera Annalisa Folloni
La sindaca di Filattiera Annalisa Folloni

Facendo riferimento a questo disservizio, i rappresentanti dei comuni – in particolare la sindaca di Filattiera, Annalisa Folloni, ed il vicesindaco di Pontremoli, Manuel Buttini – si sono fortemente lamentati, ricevendo però in risposta dai rappresentanti di Poste Italiane che in realtà la situazione non sarebbe quella descritta e che comunque il nuovo modello di consegna è ancora in fase di assestamento. La Folloni ha ricordato che il servizio di consegna della posta “è un diritto universale di tutti i cittadini a cui l’azienda deve fare fronte”, evidenziando come, oltre alla qualità del servizio, con la riduzione dei postini sul territorio (oltre ai nove “ordinari” ne sono previsti tre impegnati esclusivamente per la consegna delle raccomandate) si mettono a rischio posti di lavoro con personale che dovrà essere ricollocato all’interno dell’ente. Buttini, da parte sua, ha chiesto con forza che si garantisca il servizio almeno una volta alla settimana in tutte le frazioni e che il capoluogo sia interamente coperto nell’arco dei due giorni. A settembre ci sarà un nuovo incontro, anche se Poste Italiane non sembra disponibile ad aperture in tal senso. Questo a tutto discapito dei cittadini e di un servizio che dovrebbe essere loro garantito e di cui hanno pieno diritto. (r.s.)

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