Nonostante le tante manifestazioni, i cortei, i dibattiti e l’attenzione delle istituzioni per combattere il turpe fenomeno della violenza, ad ogni livello, senza distinzione di classi sociali, nei confronti dei soggetti più deboli come vecchi, bambini, donne, la triste lista delle vittime continua ad allungarsi. Si continua a morire. Sono cifre da brivido quelle che continuano a riguardare le donne.
Donne e madri abusate, violentate, uccise, a cui va aggiunto quel mare sommerso fatto di soprusi fisici e psicologici consumati fra le mura domestiche. Una realtà che rimanda all’età delle caverne, ben lontana dalla civiltà, dove non esiste possibilità di equivoco. Anche, in questi ultimi giorni, le informazioni sono tragiche. Donne massacrate da mariti, compagni, fidanzati… considerate oggetti da un ottuso quanto feroce maschilismo che non lascia spiragli alla dignità della persona.
Siamo nauseati di sapere che troppe donne, in tali orrori, non sono inciampate per caso, in un vicolo o in un sottoscala buio, ma, al contrario, per motivi che è difficile decifrare, sovente hanno “scelto” di convivere con gli autori di tali violenze, soprattutto li hanno amati.
Si moltiplicano gli “sportelli rosa” ed i centri antiviolenza in tutto il Paese per offrire, alle vittime, consulenze legali, supporti psicologici, ascolto, aiuto e favorire l’accesso ai servizi di tutte le fasce di utenza.
Urgono certamente leggi più attive e veloci contro ogni tipo di molestia; la certezza della pena e la rigidità delle specifiche applicazioni, oltre a finanziamenti mirati per attuare progetti concreti atti a garantire sicurezza. In primis, urge prendere coscienza dei sacrosanti diritti delle persone e del valore assoluto della vita. Un dono da non imbrattare. Mai.
Tutto ciò esige un’azione educativa fin dai primi anni di vita ed una costante, specchiata testimonianza da parte degli adulti. Mai abbassare la guardia poiché “i mostri” sono in mezzo a noi, pertanto la lotta contro la violenza ha sempre, e ovunque, bisogno di crescere.
Ognuno deve fare la propria parte con impegno e responsabilità.
Ivana Fornesi