Giovani a scuola d’Europa: a Strasburgo il “sinodo laico”

22Eye2018Ci saranno più di 700 italiani, d’età compresa tra i 16 e i 30 anni, a discutere del futuro dell’Europa nei giorni 1 e 2 giugno a Strasburgo. Una iniziativa promossa dal Parlamento europeo, in collaborazione con 130 organizzazioni giovanili di tutto il continente, per ascoltare la voce delle nuove generazioni in relazione all’integrazione comunitaria, alla crisi in atto, alle possibili nuove strade da intraprendere per non gettare alle ortiche settant’anni – tra alti e bassi – di pace, benessere economico, democrazia, libertà. Pur nella consapevolezza che, mutati i tempi, anche l’Ue deve cambiare pelle.
European Youth Event (Eye2018) – dove è atteso un numero record di 8mila partecipanti – è il titolo della due-giorni con dibattiti in plenaria e in tavoli di lavoro, incontri con politici ed esperti, spettacoli, workshop, momenti di festa. Cinque i nodi tematici per un confronto a tutto campo: giovani e anziani; ricchi e poveri; da soli e insieme; sicuro e pericoloso; locale e globale.
Non “giovani o anziani”, “da soli o insieme”… Prevale una “e”, perché la realtà non separa ma in qualche modo unisce, mette a fianco, sovrappone. È il caso emblematico del “locale e globale”, due dimensioni della vita che convivono e sono chiamate a trovare punti d’incontro, con problemi da risolvere anziché paure da alimentare.
parlamento_europeoEye2018, alla terza edizione, giunge fra l’altro a un anno dalle elezioni europee (23-26 maggio 2019) e le proposte che arriveranno dai giovani al termine dell’appuntamento strasburghese saranno presentate alle commissioni parlamentari nel prossimo autunno anche in vista del voto per il rinnovo dell’Assemblea Ue, circondato da mille incognite e pressioni populiste ed euroscettiche.
Qualcuno potrà fare spallucce e pensare che, dinanzi a una Unione europea in cerca di identità e di capacità decisionale, l’incontro dei giovani sia solo una “cura palliativa” per un malato terminale. Altri, invece, riterranno che riunire migliaia di giovani attorno al patrimonio-Europa, per mettere a confronto dubbi e speranze e formulare proposte, sia tutt’altro che banale: facendo le debite proporzioni, potrebbe essere una sorta di “sinodo laico”, con al centro i giovani e a tema l’Europa delle persone, dei cittadini, delle famiglie, del lavoro, dell’ambiente, della pace, della solidarietà, della sicurezza, delle migrazioni, della cultura, della ricerca, dell’apertura al mondo… Tutt’altro che banale, dunque.

G. B. – Agensir

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