Vico: la festa di  Sant’ Antonio Abate fra fede e tradizione

vico3Domenica 21 gennaio, la comunità di Vico si è stretta attorno a S. Antonio Abate, il patriarca, vissuto fra il II e il III secolo, dei Cenobiti, ossia i religiosi che fanno vita comunitaria. Egiziano, il Santo combattè l’eresia ariana ad Alessandria venendo poi riconosciuto come protettore dalle malattie infettive, sia per gli uomini che per gli animali.
L’iconografia tradizionale lo raffigura vegliardo con la barba, con tanto di bastone ricurvo da pellegrino, ed, ai piedi, un maialino. Un Santo venerato nelle nostre campagne quando l’allevamento del bestiame era fonte di sussistenza e di magro guadagno. La sua immagine non mancava nelle stalle con dinanzi un baluginante lumino avvolto dalle ragnatele.
Quest’anno la Santa Messa delle ore 10.15, resa solenne dai canti del coro parrocchiale, è stata celebrata dal parroco don Angelo Boattin il quale, nell’omelia, ha rimarcato gli insegnamenti del Santo. Messaggi di fede, di speranza vera e di rispetto per gli animali, nostri fratelli minori, come soleva chiamarli San Francesco.
A seguire processione per le vie del paese. Toccante il tintinnio del campanellino, posto alla sommità del bastone del Santo, quasi un nostalgico ritorno agli anni in cui greggi e mandrie riempivano il paese “ad sonori scampanar”. Tradizione rispettata appieno nel solco delle nostre radici agresti-pastorali. (Ivana Fornesi)