Il rapporto annuale dell’osservatorio meteorologico di Pontremoli
Inverno senza neve, piovosissimo e oscuro in febbraio; primavera discreta in marzo e aprile, bagnata e più nuvolosa in maggio. Estate umida in giugno; temporale grandinigeno in luglio e siccità da metà agosto a metà settembre. L’anno chiude con un dicembre anticiclonico e tra i più scarsi di precipitazioni da oltre un secolo.
L’andamento termico del 2016, benché la media annua segni un calo rispetto ai record del 2014 e del 2015, propone uno scarto positivo per l’ennesima volta; le anomalie sotto norma interessano, e leggermente, solo maggio (-0,4°C) e ottobre (-0,5°C), mentre i mesi in surplus vanno oltre anche di più di 2°C; gli scarti più sensibili si sono notati in febbraio (+2,3°C), in aprile (+2,4) e in settembre (+2,1). La temperatura media annuale (13,4°C) supera di 1°C quella di riferimento del trentennio 1981-2010 (media 12,4°C) conquistando la sesta posizione dopo, nell’ordine, 2014, 2015, 2006, 2011 e 2007. Solo un decimo di grado separa le medie termiche mensili di dicembre, mese più freddo del 2016, e di gennaio, che segue a ruota. Differenza minima pure tra luglio e agosto, il primo di un soffio più caldo del secondo. I massimi assoluti non hanno raggiunto picchi di rilievo come negli ultimi anni, tuttavia va messo in evidenza il fatto che la soglia dei 32°C sia stata raggiunta e superata da giugno a settembre.
Il capitolo precipitazioni prende le mosse da un bimestre iniziale subissato dalla poggia, specie in febbraio e in particolare per l’elevatissima frequenza (quasi tutti!) di giorni piovosi. Più piovosi del normale si notano gennaio, febbraio (più di due volte e mezza il totale normale), maggio, luglio e novembre. Scarsa l’acqua scesa in aprile, agosto, settembre, ottobre e scarsissima in dicembre, il secondo più avaro in 140 anni. Il totale annuo si assesta di poco sotto la norma secolare (1641,8 mm contro 1724,0 mm, solo il 5% in meno). La frequenza dei giorni con precipitazioni pari o superiori a 1mm tocca quota 109 e torna con il dato atteso di 107. La durata annua complessiva della pioggia (601 ore) è inferiore alla media ricavata da 24 anni di confronto (690 ore).
Nel corso del 2016, circa 20 ore complessive di eliofania in più (2161,8 rispetto alle 2148,5 normali) si coniugano bene all’indice di nuvolosità, da manuale nel dato di 5,2 decimi che si ottiene in media annuale. Febbraio, per le ragioni esposte, ha toccato un record di modestissimo soleggiamento, il valore più basso da inizio misure. L’eliofania, in termini assoluti, ha avuto un decorso quasi stazionario in primavera, perciò con buoni risultati in marzo, discreti in aprile e mediocri in maggio in termini relativi. Lo stato del cielo pare una fotocopia, in somma annuale, del 2015, con l’unica differenza del giorno in più in quanto bisestile; il sereno ha interessato 97 giorni; il cielo da molto nuvoloso a coperto si è aggiudicato 103 giorni; i 166 giorni restanti si classificano di cielo misto.
Il vento presenta una media annuale della velocità coerente con la climatologia. Dicembre conquista la palma di mese meno ventilato dell’anno, anche in questo imitando l’anno passato; spetta a marzo la posizione di mese più agitato, seguito da aprile, coerentemente con le pressioni più basse registrate nei due mesi primaverili.
L’umidità relativa, nella sua media annua (73,8%), è un poco sopra i canoni climatici nostrani. Mese più umido è febbraio, e lo è a livelli record e insoliti per la parte finale dell’inverno, di solito più asciutta; anche in giugno lo stato igrometrico dell’aria si è tenuto su valori elevati. La minore umidità in media mensile spetta ad agosto. Il giorno mediamente più umido, il 2 febbraio, reso estremamente cupo da nubi basse, pioviggine e nebbia e foschie, gli igrometri si sono tenuti in media sul 99%. Nel giorno più asciutto, il 17 gennaio, l’umidità relativa si è assestata mediamente sul 33%. Il foehn del 27 dicembre ha disseccato l’aria in maniera drastica e la punta minima assoluta dell’anno (11%) si è registrata alle ore 15:16 di tale giorno.
La pressione atmosferica presenta una media annuale perfettamente in linea con il livello barico tipico del nostro clima. Il minimo delle medie mensili cade in aprile, con marzo di poco meno depresso; il massimo spetta a dicembre come l’anno scorso e con una media di ben 1028,3 hPa, tuttavia inferiore al dato straordinario di 1030,6 hPa del dicembre 2015. I barometri giungono, al mattino del 30, fino a 1038,5 hPa, lettura barica più alta dell’anno.
Infine, ecco la frequenza dei diversi fenomeni osservati nel corso del 2016: la neve si è limitata a far comparse mista a pioggia il 12 febbraio e l’8 marzo. Un cenno di gelicidio si è verificato nelle prime ore del mattino del 19 dicembre. Dei 30 temporali dispensati dall’anno in esame, si ricorda intenso e grandinigeno quello della sera del 13 luglio (22-27 mm in un’ora a seconda delle zone di Pontremoli). Rovesci temporaleschi di una certa intensità si sono avuti nel primo pomeriggio del 27 luglio (38,4 mm in un’ora) e il 5 novembre, giorno di massimo apporto del 2016, che ha visto cadere 151,0 mm di acqua, 55,6 dei quali nell’ora compresa fra le 17 e le 18. Sei in tutto gli episodi di grandine, in genere deboli eccetto il citato e più gravoso evento del 13 luglio. La nebbia è comparsa in 20 giornate, talora come nebbia da irraggiamento, talora d’avvezione. I giorni con gelo sono stati 48 e 54 quelli con brina. Altri dati e curiosità sono riportati nello specchietto ‘dei più e dei meno’.
Maurizio Ratti – responsabile dell’osservatorio