La cerimonia di premiazione del concorso “Racconto per Elena Tozzi”, venerdì 16 dicembre, si è svolta al Teatro della Rosa, con una “cornice” speciale rappresentata dall’incontro con il carrarese Nicola Codega autore del libro “Sempre in piedi”. Gli onori di casa sono stati fatti dalla prof.ssa Raffaella Marioni, con un saluto ai rappresentanti delle istituzioni che hanno dato vita al concorso e oggi lo patrocinano. Caterina Rapetti per la Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, Antonio Ricci per il nostro settimanale, Maria Luisa Simoncelli per l’associazione “Vasco Bianchi”, il sindaco Lucia Baracchini per il Comune di Pontremoli. Ha poi chiamato sul palco Pierangelo Tozzi, in rappresentanza della famiglia, Michela Bugliani, dirigente scolastico del “Belmesseri” e il magistrato Cosimo Ferri per una riflessione sul significato del concorso. Al termine dell’incontro con Nicola Codega, si è proceduto alla premiazione degli elaborati, così come è stata decisa dalla commissione preposta. Quest’anno la partecipazione al concorso, giunto alla VI edizione, è stata allargata alle Medie “Ferrari”, sede di Pontremoli e sezione staccata di Zeri, e alle Medie “Cocchi” di Licciana. Il 1° premio è andato a Gemma Franchi; 2° premio a Sara Filippi; 3° classificato Mirco Vagheggini; sono poi stati chiamati sul palco anche gli autori dei temi ritenuti meritevoli di segnalazione: Alessandro Lobina (“Belmesseri”), Elisabetta Fenucci e Aurora Raffo (“Ferrari” Pontremoli), Francesco Bertoli, Constantin Tatu, Alex Meta (“Ferrari” Pontremoli), Alyssa Bertoni, Cristian Castelletti, Lorenzo Filippelli, Mattia Gavellotti, Riccardo Pedrini (“Ferrari” Zeri), Marco Malucchi (“Cocchi” Licciana) Matteo Morello (“Cocchi” Licciana), Giulia Polloni (“Belmesseri”). All’inizio e al termine della cerimonia, tre studenti hanno eseguito brani musicali alla fisarmonica (Giacomo Serpagli), alla batteria e al saxofono (Gabriele Santini e Andrea Negrari).
Il racconto primo classificato
“Non tolga il Natale: è speranza e gioia!”
Dicembre 2016. Sulla terra la vita si svolge come sempre… i ricchi cercano di diventare ancora più ricchi, ovviamente a scapito dei poveri, che diventano sempre di più e sempre più poveri… I “grandi” della terra parlano di numeri e non di persone, di muri e non di accoglienza, di guerra e non di pace. Insomma, il solito tran tran. Ma lassù nel cielo qualcuno quest’anno sbuffa. Il solito tran tran, ormai, l’ha proprio stancato. San Pietro cerca di consolarLo, anche se perfino lui è sconsolato e, dopo due millenni, un po’ deluso. Ha sempre accolto con piacere ogni anima che si presentava alle porte del Paradiso, ma ora gli sembra di riceverne sempre meno e ad essere sinceri è un po’ preoccupato. Quello che conta, però, adesso, è calmare Lui. Lui non deve arrabbiarsi! Un altro diluvio no!
“Eccellenza, su, non sia così imbronciato. Insomma, non è che vada tanto peggio di altre volte, non crede? Ricorda? Perfino due guerre mondiali hanno fatto, nel secolo scorso!”
“E come dimenticarmene, Pietro? Ma loro? Loro sì che se ne sono scordati! Sennò com’è che non hanno imparato niente? Sennò perché continuano così?”
“Ma no, Altissimo, si figuri, ricordano tutto!” gridò Gabriele “Ora hanno computer, tablet, telefonini, sono sempre connessi… tutto il sapere a portata di un click! Basta scrivere su google guerra mondiale e…”
“Zitto, tu, lo farai arrabbiare… e smetti di guardare le pubblicità degli uomini!” ammonì Pietro e proseguì: “Onnipotente, Gabriele voleva dire che hanno fatto tanti progressi!”.
“Progressi? E dove? In Africa vedo tanti che soffrono e pochi che stanno bene, tanti che sfruttano e pochi che aiutano, tanti che fuggono ma pochi che accolgono… e non solo lì! In gran parte del mondo bambini e donne non hanno diritti e anzi, sono sfruttati… Donne e bambini, ti rendi conto? E pensare che proprio ad una donna e ad un bambino ho affidato la loro salvezza! Se guardo in Europa non sento più parlare di unione ma di separazioni e di nuovo di frontiere e di recinzioni; ora persino sotto la Statua della Libertà si promettono muri e si minacciano espulsioni di milioni di persone…Ti prego, Pietro, mostrami i progressi di cui parlavi, perché sennò quest’anno mio figlio lo tengo quassù al caldo, altro che capanna con l’asino e il bue! Quest’anno la notte del 25 dicembre potrei mandare Gesù in vacanza con gli Arcangeli, oppure potrei proprio saltarla, quella notte… potrei passare subito alla mattina del 26, tanto mi sa proprio che non se ne accorgerebbe nessuno…”.
“Pietro, fa’ qualcosa!” supplicò Gabriele. “Pensa che tristezza, dopo più di duemila anni la Terra senza il Natale! Non può succedere davvero!”
“Mio Signore” esordì Pietro con deferenza “È impossibile nasconderLe i fatti, li conosce prima e meglio di tutti noi. Ha ragione ad essere arrabbiato, però cerchi di vedere anche le cose buone… Tante persone si impegnano ogni giorno a salvare, curare e accogliere migliaia di disperati che rischiano la vita su barconi di fortuna; tanti offrono il loro tempo per sfamare, curare o anche solo per fare compagnia a chi è solo; tanti studiano e fanno ricerca per guarire o impedire certe gravi malattie; tanti religiosi e laici si prestano ad aiutare nei Paesi più poveri e spesso nel Suo nome… E soprattutto, Signore, se mi permette, è proprio perché ancora la situazione è così difficile che c’è bisogno del Natale, laggiù… non tolga ai bisognosi la speranza, ai meno meritevoli la possibilità di migliorarsi e redimersi, agli innocenti la gioia vera. Il Natale è questo, laggiù… Speranza e gioia!”
“Bravo! Bene! Bis!” applaudì Gabriele. “Un discorso convincente, vero Illustrissimo?” “Molto persuasivo davvero, Pietro, bravo! Si vede che ancora credi nell’Uomo. Non ne ero più sicuro e ti ho messo alla prova, ma anche quest’anno, caro mio, godremo da quassù lo spettacolo del Natale e i suoi piccoli e grandi miracoli!” “Grazie, o mio Signore, ora mi sento più tranquillo e anche quest’anno augurerò ad ognuno di loro di portare il Natale nel cuore tutto l’anno e così sì, fare veri progressi!”
Gemma Franchi – IIIA “I.C. Ferrari”