Calano gli incidenti in provincia e regione ma resta alto l’impegno

i dati del Sirss evidenziano come le ore notturne sono quelle a maggior rischio per i giovani tra i 15 e i 34 anni

Tabella con i dati degli incidenti in Toscana nel 2015 e il raffronto con i dati del 2014
Tabella con i dati degli incidenti in Toscana nel 2015 e il raffronto con i dati del 2014

Diminuiscono, sia nella nostra provincia (-6,6%) che a livello regionale (-4,7%), gli incidenti sulle strade nel 2015 rispetto al 2014. Calano anche i numeri dei feriti (-13% in provincia, -5,0% su base regionale) e dei decessi (-60% a Massa Carrara, -1,2% in regione). Questi alcuni dei dati forniti dal Sistema integrato regionale per la sicurezza stradale (Sirss), presentati dall’assessore regionale ad infrastrutture e trasporti Vincenzo Ceccarelli. Dati che raccontano di un generale miglioramento della sicurezza stradale e sono in controtendenza rispetto ad una situazione nazionale dove il numero delle vittime cresce (+1,4%) e sinistri e feriti diminuiscono ma con percentuali nettamente inferiori a quelle registrate in Toscana. “I dati Sirss – spiega Ceccarelli – ci mostrano una Toscana dove negli ultimi 8 anni i morti sulle strade regionali sono più che dimezzati. Un dato che ci conforta e ci consente di dire che le politiche per la sicurezza stradale sembrano funzionare e contribuire a limitare numero e danni degli incidenti, anche se resta da fare ancora molto a 360°”. Sì, perché il problema degli incidenti stradali, con il loro carico di perdite di vite umane e di feriti e di alti costi sociali e anche economici, ha trovato nuovi subdoli alleati negli strumenti di comunicazione (smartphone, tablet, ecc.) e nell’uso avventato dei social network anche durante la guida; un dato evidenziato ancora di più dal fatto che il 93% degli incidenti stradali (dato Ocse su scala mondiale) è causato dal comportamento sbagliato del guidatore. Risulta, quindi, evidente che il primo passo da fare per prevenire il fattore di rischio di incidenti non può che essere il modo di guidare e l’attenzione che si mette nel viaggiare.

Un incidente mortale e l'arrivo, ormai inutile, dei soccorsi
Un incidente mortale e l’arrivo, ormai inutile, dei soccorsi

Tra le condotte errate più frequenti, sono da segnalare la guida distratta con l’uso improprio del cellulare, il mancato rispetto delle regole di sicurezza e precedenza, la velocità troppo elevata: queste ultime in particolare sono le cause principali della maggior parte degli incidenti mortali. Tornando ai numeri offerti dal Sirss si possono analizzare nel dettaglio i dati. Per quanto concerne la nostra provincia, nel 2015 sono stati registrati 763 incidenti (54 in meno rispetto al 2014), 997 feriti (-149 rispetto a dodici mesi primi) e sei morti, con un calo di nove unità rispetto ai quindici decessi su strada del 2014. Quest’ultimo caso rappresenta la diminuzione più sensibile sia a livello di unità che di percentuale dell’intera regione precedendo Arezzo (-7), Grosseto, Prato e Siena (-5). Passando alla situazione regionale in Toscana ci sono stati complessivamente 15.863 incidenti stradali con lesioni a persone, che hanno provocato 247 morti e 20.957 feriti. Rispetto al 2014, gli incidenti sono diminuiti del 4,7% (-791), i feriti del 5,0% (-1.094) e i decessi dell’1,2% (-3). Sono in aumento le vittime nelle province di Lucca (+19), Firenze (+6), Livorno (+2) e Pistoia (+1). Il numero di incidenti è in diminuzione su tutte le tipologie di strade: -692 sulle strade urbane, -99 sulle autostrade, -2 sulle strade extraurbane. La maggior parte delle vittime fanno parte della categoria degli “utenti vulnerabili”, ovvero pedoni e conducenti o passeggeri di veicoli a due ruote: questi costituiscono il 61% dei morti per incidente stradale in Toscana nel 2015. Nel dettaglio: aumentano i casi di incidenti mortali che riguardano ciclisti (+27%), mentre calano le vittime tra i conducenti e passeggeri di ciclomotori (-27,3%), moto (-3,2%) e auto (-7%). È anche interessante prendere in considerazione l’orario degli incidenti per mettere in luce un altro fenomeno, quasi scontato, di rilevanza sociale: le ore notturne sono quelle a maggior rischio per le fasce giovanili. Quasi la metà degli incidenti mortali dei giovani tra i 15 e i 34 anni avvengono tra le 22 e le 5 di mattina (24 decessi sui 50 complessivi). Percentuale che supera il 50% considerando la sola fascia tra i 18 e i 24 anni con 11 morti in incidenti notturni contro i 10 deceduti per sinistri in orario giornaliero. (r.s.)