Presentata a Pontremoli l’accurata ricerca di Fabrizio Mismas sull’artista attivo anche a Bagnone

Federico Mismas, docente e scultore, ha studiato e frugato per ogni dove, ha alzato gli occhi sugli ornati palazzi della nuova, ricca e ambiziosa Spezia del primo Novecento, per dare risalto ad Augusto Magli (1890-1962), scultore che lavorò molto e bene per la sua città e che è stato dimenticato. Il volume ne ricostruisce la vicenda artistica con valutazione critica puntuale ed esperta, fase per fase e opera per opera: il saggio è affidato alla parola dello studioso e ad un cospicuo apparato iconografico.
È stata una fatica che ha “seguito l’impeto dell’appassionato che si sente a proprio agio nella lettura diretta del linguaggio della disciplina”, ben nota essendo l’autore lui pure scultore e competente delle tecniche che rendono concreta l’idea creativa.
Introdotto da Caterina Rapetti e col saluto della sindaca di Pontremoli, sabato 17 dicembre Mismas ha esposto la vastità e il valore delle creazioni di Magli che ornano La Spezia e la fanno una capitale del liberty e del decò. Fu collaboratore estroso degli architetti Bacigalupi, Bibbiani e Franco Oliva, rese eleganti i loro progetti, sapeva dare forma alle loro idee plasmando volute, rilievi, figure, animali fantastici, fiori, geometrie, primitivismi e raffinate citazioni classiche; era un efficace eclettico. Mismas ammira Magli scultore per la versatilità del suo linguaggio, preferisce quello decorativo a quello autonomo dei monumenti civili e funerari. I capolavori che ama di più sono alla Spezia il Grattacielo in via Veneto,19 e il Teatro Civico in piazza Mentana,1. Il palazzo presenta una ricca sequenza di fregi a catena, statue maschili e femminili, animali che fanno riferimento ai bestiari romanici e gotici, tutto scolpito con taglio netto, essenziale. Il teatro Civico, ristrutturato da Oliva, è decorato con le integrazioni scultoree di Magli: sono figure trasognate, idealizzate, tutto è teso e sintetico ed esprime raffinata fantasia.
Le sue opere sono anche in Lunigiana. Ad Orturano, dove Magli passava tempi estivi, ci sono le stazioni della via Crucis, sono i gessi preparatori per la chiesa dell’Ospedale della Spezia, sono patinate per proteggerle dall’umidità. Ogni pannello ha impronta di spoglio arcaismo, solo accennato il piano d’appoggio, poche figure, quasi in tutti è presente una grossa croce e prevale il punto di vista frontale.
È a Bagnone l’altra presenza della scultura di Magli. Progettò e realizzò i modelli di gesso del fregio del palazzo che il sen. Ferdinando Quartieri fece costruire e donò all’Opera Nazionale Dopolavoro nel 1934 (oggi Teatro Quartieri), restaurati nel 2002 e studiati da Caterina Rapetti. Il fregio è costituito da cinque gruppi separati di bassorilievi, quello centrale è sviluppato in lunghezza e raffigura allegoricamente Bagnone come divinità fluviale. Gli altri fregi, in poco spazio, rendono scene di vita domestica contadina, la lavorazione della pietra, il lavoro dei campi e il commercio dei loro prodotti: non rievocazione enfatica ma narrazione di povertà dignitosa.
(m.l.s.)