
Ballottaggio con il centrosinistra che resta comunque favorito
A Carrara, in controtendenza con il voto generale (anche se probabilmente si è semplificato un po’ troppo nel farne un’immediata corrispondenza con una crisi a livello nazionale), è il Movimento 5 Stelle il vero vincitore di questo primo turno. Non solo il suo candidato, Francesco De Pasquale, parteciperà al ballottaggio ma ci andrà dopo aver raccolto il maggior numero di preferenze in questa prima tornata, il 27,27% pari a 8.277 voti. A contendergli la poltrona di primo cittadino sarà Andrea Zanetti, candidato “ufficiale” PD e alla guida di una coalizione di centrosinistra che ha raccolto complessivamente 7.673 voti (25,28%). Abbiamo usato la parola ufficiale non a caso visto che queste erano le elezioni della grande spaccatura interna del PD, che tra commissariamenti, litigi e divisioni ha visto contrapposto due rappresentanti dei Democratici: Zanetti, appunto, vicesindaco della prima giunta Zubbani e ufficializzato dal PD toscano e Andrea Vannucci, vicesindaco poi dimissionario della seconda lista Zubbani e scelto invece dalla segreteria comunale del PD.


Insomma un gioco di faide interne che ha contribuito non poco a destabilizzare l’elettorato di centrosinistra. E i voti raccolti dalla lista PD (apparentata con Zanetti) la dicono lunga su questa crisi con il partito guidato da Matteo Renzi che ottenuto appena il 13,57% delle preferenze con 3.888 voti (cinque anni fa ottenne il 27,17%) venendo quasi doppiata dal M5S, che diventa il primo partito di Carrara con il 23% (6.587 voti). Uno smacco davvero pesante per il principale partito di centrosinistra la cui ambizione abituale a Carrara, prima delle amministrative, non era certo quella di essere il primo partito, un risultato dato quasi per scontato, ma quella di vincere la tornata elettorale al primo turno. Ed infatti era dal 2002 che non si aveva bisogno del ballottaggio, quando il DS Giulio Conti fu costretto a conquistare la poltrona di sindaco al secondo turno ai danni del candidato del centrodestra Giulio Andreani. Dopo di allora per due volte Angelo Zubbani ha ottenuto la fascia tricolore al primo turno con percentuali sempre vicine al 55%. Tutto cambiato in questa tornata elettorale anche se ora il candidato PD gode comunque dei favori del pronostico. Perché teoricamente tra due settimane dovrebbero “rientrare” i 4.604 voti (15,16%) ottenuti da Vannucci, terzo dei candidati nelle preferenze dei carraresi, ed anche quelli di Gianrico Spediacci candidato dell’area a sinistra del PD che con 2.651 preferenze (8,73%) porta in dote un considerevole pacco di voti. Ma ovviamente tutto questo è teorico e bisognerà lavorare in questi giorni che dividono all’appuntamento del 25 giugno per provare a ricucire le ferite. Senza dimenticare che resta l’incognita di come si comporterà il centrodestra (che con Maurizio Lorenzoni ha ottenuto 3.696 voti, pari al 12,17%) che ha dimostrato di sapersi muovere compatto (lo testimoniano i recenti casi di Livorno e Torino) anche per votare, non tanto a favore del M5S ma contro il candidato PD, specie quando vi è una situazione di lungo “dominio rosso”. Tornando all’andamento del voto non sono certo stati “cavalieri” i carraresi che hanno relegato le quattro donne in lista agli ultimi quattro posti. Si è difesa Claudia Barbara Bienaimè a capo di una lista civica cui sono andati 1.873 preferenze (6,17%) mentre solo 840 voti (2,76%) per Ilaria Paladini con una lista di estrema sinistra. A seguire Alessandra Caffaz (528 preferenze, 1,73%) e Cinzia Bensi (210 voti 0,69%) entrambe alla guida di due liste civiche. (r.s.)