Verso l’apertura della variante della Cisa a Bettola di Caprigliola

A due anni e mezzo dall’inaugurazione del nuovo ponte di Albiano, un nuovo pezzo dell’assetto viabilistico della zona sta per essere aperto al traffico. Per l’intersezione con la nuova strada di Caprigliola ci sarà ancora da aspettare

Doveva essere pronta ad aprile, poi a giugno, ma sta per essere terminata ed aperta al traffico solo in questi giorni, se le condizioni meteo permetteranno la conclusione degli ultimi lavori, dopo l’asfaltatura dei giorni scorsi; a due anni e mezzo dell’inaugurazione del nuovo ponte della Bettola, la variante al tracciato della Statale della Cisa è oramai realtà. La famigerata doppia curva che dopo l’innesto del vecchio ponte sottopassava la ferrovia è stata pensionata, e con essa i frequenti imbottigliamenti provocati da un traffico che negli anni è cresciuto e che trovava in quel pericoloso punto un problematico “collo di bottiglia”. È dunque arrivato a realizzazione un progetto di cui si iniziò a parlare quasi vent’anni fa, all’indomani dello spostamento della ferrovia, nel settembre 2005, nel nuovo tracciato a doppio binario in galleria. L’area ferroviaria lasciata libera era una superficie preziosa per dare respiro ad una viabilità costretta tra la sponda sinistra del Magra, la ferrovia e la collina di Caprigliola. Nel 2017 la presentazione del primo progetto prevedeva l’abbattimento della palazzina della stazione di Albiano e Caprigliola per la costruzione al suo posto di una grande rotatoria all’intersezione della Statale con il vecchio ponte e l’utilizzo della sede ferroviaria per gli svincoli in direzione sud. A rallentare l’iter del progetto, contestato dagli abitanti di Bettola, i rilievi della Soprintendenza, intenta a difendere l’interesse storico culturale della vecchia stazione. Il crollo del ponte nell’aprile del 2020 e la sua ricostruzione poco più a nord hanno obbligato a rivedere un progetto ricaduto nel perimetro della struttura commissariale con cui Anas era stata incaricata di ricostruire il nuovo viadotto.

Proteste dei residenti, indennizzi per i proprietari delle abitazioni più vicine e preoccupazioni per la velocità a cui i veicoli affronteranno il nuovo settore hanno fatto da corollario ad un’opera che dalla nuova rotonda indirizza il traffico della Cisa sul vecchio sedime ferroviario e fa transitare i veicoli dietro la stazione, dove una volta fermava il treno. Da lì una ampia e rettilinea discesa – per la cui costruzione è stato necessario chiudere la Statale e allestire un tracciato alternativo, che d’ora in poi servirà l’abitato di Bettola – riporta nella vecchia sede stradale. Opera conclusa, quindi? Non del tutto. Sono ancora due le tessere del complicato puzzle di questo snodo nevralgico della viabilità della bassa val di Magra che devono andare al loro posto. La prima riguarda le sorti della palazzina ferroviaria. L’idea originaria dell’Amministrazione comunale di un restauro per poi fare diventare lo storico edificio la sede di associazioni del territorio dovrà fare i conti con il posizionamento, sul retro dello stabile, delle alte barriere fonoassorbenti della nuova strada, che pregiudicano in modo evidente la fruibilità e la luminosità del piano terra. Rimane infine aperta la questione della pericolosissima intersezione della Statale con la strada comunale di Caprigliola. Trapelano notizie di un progetto fermo per ragioni paesaggistiche ma anche per la friabilità della collina su cui dovrebbe essere costruito un nuovo tratto di strada. Per ora, dunque, l’uscita dalla strada proveniente dalla popolosa frazione aullese rimarrà in curva, con uno specchio parabolico ad aiutare l’immissione dei mezzi in Statale.

(Davide Tondani)