
La mostra aperta nel Museo Diocesano di Pontremoli. Realizzata dalla Soprintendenza ai Beni Culturali di Siracusa, arriva in Lunigiana su iniziativa del Museo e della Biblioteca del Seminario. È stata inaugurata domenica scorsa e sarà visitabile fino al 28 maggio
Si è aperta a Pontremoli domenica 12 marzo una mostra di raffinato e speciale contenuto: la memoria restituita dai libri, che non sono solo manufatti di abili mani, ma “uomini di tutti i paesi e di tutti i secoli, non vanno mai soggetti ad alcun capriccio, rispondono a tutte le domande” : così li amava il Petrarca perché scrigno che tutela la memoria collettiva di un popolo e delle singole persone. I
l Museo Diocesano di piazza Duomo e la Biblioteca del Seminario di Pontremoli hanno accolto con entusiasmo – su proposta di Stella Sanguinetti, l’impegno di padre Dario e di don Luca Franceschini – la mostra “I nodi della tutela” in tour, nata da un’idea di Claudia Giordano (presente all’apertura) e Rosalba Tripoli della Soprintendenza ai Beni Culturali di Siracusa e dalla professionalità del fotografo Daniele Aliffi. Elena Scaravella e Barbara Sisti dell’Ufficio cultura della nostra diocesi hanno spiegato le ragioni di aver scelto Pontremoli per l’allestimento perché ha un buon patrimonio di libri antichi, persone disponibili a collaborare (Elisa Battilla, Paola Cervia, Milena Mosti, Marina Carbone, Michela Corsini). I due luoghi sede della mostra hanno avuto un nuovo allestimento grazie al qualificato lavoro dei profughi del Centro di accoglienza del Seminario.
Gli Enti che hanno fornito gli aiuti necessari sono il Comune di Pontremoli e Rete Provinciale Biblioteche per il patrocinio, la Soprintendenza archivistica della Toscana con Gabriella Todros, i Rotary Club di Carrara-Massa e di Lunigiana, Cavalieri del Tau; Paolo Simonelli ha prestato materiali di proprie collezioni. Gratitudine è stata espressa anche per il nucleo dei Carabinieri che opera per il recupero di opere artistiche e documenti d’archivio trafugati.
I “nodi” del titolo della mostra si spiegano col fatto che l’evento itinerante partito da Siracusa si arricchisce durante il viaggio e si snoda in vari momenti, a Pontremoli sono quattro. Nella sala grande del Seminario le bacheche e le fotografie sono uno snodo affascinante del percorso “a libro chiuso” per ricordare le ferite e i vari fattori di inquinamento e renderci consapevoli del dovere di prevenire, mantenere e restaurare i materiali di cui è fatto un libro, testimone di molteplici saperi e tecniche. Il libro è un organismo vivo, fatto di materie organiche, è come un silenzio che ci parla, è la nostra memoria, è un amore, come calorosamente ha manifestato la soprintendente Giordano.
Elisa Battilla, conservatrice della Biblioteca e restauratrice nel Laboratorio (altro “nodo” della tutela) con amorosa competenza ha fornito note tecniche sul complesso lavoro di restauro dei circa 4mila volumi rovinati in vario grado dall’alluvione di Aulla del 2011. Il lavoro ha avuto un soddisfacente risultato grazie a interventi di volontari, istituzioni pubbliche, protezione civile, laboratori di congelamento, punto di partenza per il recupero. Quasi mille libri restaurati sono ora all’Archivio di Stato di Pontremoli.
In una bacheca sono esposte due copertine di libri dei vivi e dei morti della parrocchia di Soliera del 1624: la sorpresa è che c’è stato riuso di fogli di Epistole del Petrarca con una grafia anteriore di circa tre secoli e appartenente alla famiglia genealogica delle Epistole prima della loro divulgazione. È un lacerto che si associa ai più consistenti codici petrarcheschi del Vaticano.
Terzo “nodo” del percorso la Biblioteca storica del Seminario con antifonari manoscritti, incunaboli e cinquecentine: un patrimonio che viene dai lasciti del Convento francescano, da donazioni (Bocconi, fondo Briganti di Caprio). Quarto il “nodo” del Museo Diocesano con resti e immagini di libri estinti e ritornati ad essere carta, pergamena, materia di rinforzo della cartapesta per statue vestite, Bambinelli, ad esempio una Madonna del Duomo di Carrara.
Per visitarla
La mostra resterà aperta fino al 28 maggio e si potrà visitare seguendo un percorso guidato. Da mercoledì a venerdì l’itinerario parte dal Seminario, (dalle 9,30 alle 12,30). Il sabato e la domenica dal Museo Diocesano (dalle 15,30 alle 19).
Maria Luisa Simoncelli