Ad Arzengio faccia a faccia con il cambiamento climatico

Si è conclusa la seconda edizione del “Festival della Scienza”

Giunto alla seconda edizione, ad Arzengio, il Festival della Scienza della Lunigiana, ideato e organizzato dalla Farmacia Buttini di Pontremoli con l’impegno e l’entusiasmo di Elena Accorsi, ha visto quest’anno l’intervento di tre relatori che hanno condotto il pubblico presente negli ambiti della climatologia, dell’astrofisica e della chimica.
Venerdì 26 luglio, il ricco programma del week-end ha preso il via con la relazione di Serena Giacomin, volto noto dell’informazione sui temi meteo-climatici e autrice del saggio Pinguini all’equatore (De Agostini, 2020) che ha condotto con garbo, competenza e passione la serata, validamente sostenuta da Marco Cattaneo, direttore di National Geographic Italia.
Si è assistito, infatti, non alla classica conferenza ma ad una sorta di spettacolo che ha visto l’alternarsi dei due attori, con il primo calatosi spesso nella parte del personaggio che avanza dubbi e trova da ridire su tutto quanto la scienza ufficiale (impersonata dalla Giacomin) comunica a proposito del clima e dei cambiamenti climatici.
Una formula efficace per tenere viva l’attenzione del numeroso pubblico salito ad Arzengio. I video e i grafici scelti per illustrare il tema della serata, dosati nella giusta quantità e ben presentati, si sono uniti alla chiarezza di entrambi i ‘mattatori’ nell’affrontate un tema molto attuale (e non da ieri), ma altresì alquanto complesso.
Lo si è potuto apprezzare, nella parte iniziale della loro coinvolgente conversazione, quando hanno intrapreso il duro compito di far comprendere a tutti la differenza tra l’ambito globale e quello locale. Non è così pacifico, infatti, che il singolo recepisca dalle fonti di informazione che un primato a livello globale non è detto che lo sia anche a livello locale; senza contare che, spesso, viene fuori un mescolone di ciò che vale mediamente per l’intero pianeta e di quel che è un evento contingente del luogo in cui si vive.
Ad esempio, non c’è alcuna contraddizione tra il global warming, che procede a spron battuto, e l’ondata di gelo e neve in Argentina (luglio, laggiù, è pieno inverno), che porta i più ignoranti in materia a esprimere commenti deliranti sui social del tipo “e vogliono convincerci che fa più caldo di una volta”!
Ai concetti di base, è seguito un ampio panorama sugli effetti del cambiamento climatico, sia in Italia che nel mondo. Dalle evidenze scientifiche, la relatrice e il suo affiancatore sono quindi passati a quelle che sono le azioni e le politiche di mitigazione e di adattamento al mutare del clima: e se è vero che, per attuarle, serve l’impegno convinto dei singoli, non poche richiedono prima di tutto l’unione di concerto degli Stati, cosa non facile a ottenersi come dimostrano i successi solo parziali delle varie conferenze sul clima che si svolgono ormai da decenni.
Sono stati solo accennati (ognuno di essi necessiterebbe di una serata ad hoc) i temi delle pratiche agricole sostenibili, del bilancio costi-benifici della transizione ecologica, dell’educazione e della formazione a partire dalla scuola, della protezione civile, nonché del piccolo, grande contributo che ognuno può dare alla causa climatica grazie a scelte più consapevoli e virtuose.

(m. ratti – società meteorologica italiana)