Diego Bassi: “se c’è nella vita una persona felice quella sono io”

A Castagnola la veglia vocazionale con ammissione agli ordini del seminarista

Mai titolo fu più ispirato: la veglia per l’ammissione al diaconato e al presbiterato di Diego Bassi nella chiesa della Madonna del Pianto a Castagnola, non avrebbe potuto avere titolo più adatto.
In una serata con la pioggia che sembrava versata a secchiate, la chiesa era stracolma di giovani e meno giovani che hanno scelto di accompagnare Diego in questo momento di gioia così importante e di pregare per lui e con lui, perché altri possano ascoltare e seguire quella voce che li chiama alla vita sacerdotale.
La veglia è stata presieduta dal vescovo Mario e molti sono stati i sacerdoti, i diaconi e i compagni del seminario interdiocesano, con il loro direttore, che sono stati felici di stargli accanto.
Hanno ispirato le preghiere e la riflessione il racconto di parti salienti delle vite e l’ascolto delle parole di quattro santi provenienti della nostra terra. San Ceccardo martire a Carrara, il beato Angelo Paoli, iniziatore della Via Crucis al Colosseo, la beata Anna Maria Adorni, fondatrice delle Ancelle dell’Immacolata e san Francesco Fogolla, martire in Cina, sulla scia di quattro parole chiave (“annuncio”, “carità”, “cura” e “dono”), presentate all’altare insieme alle reliquie.
Durante la riflessione il vescovo ha ricordato che la “santità non è perfezione ma è il tentativo sincero di rimanere fedeli alla volontà del Signore” e ancora, come dicevano i Padri, “la Chiesa stessa è una nave sbattuta nei mari del mondo” che deve essere “segno di speranza per i fratelli”.
L’ascolto della parola dei santi deve aiutarci a sentire nel profondo del cuore un amore che possiamo narrare agli altri: avere il coraggio di testimoniare Cristo nella nostra vita è il dono più prezioso che abbiamo.
Senza testimonianza infatti cosa è la nostra fede? È bello ascoltare anche la voce di alcuni dei tanti giovani presenti. Chiara, Giulia ed Emma, in tre non raggiungono sessant’anni, ricordano quando Diego faceva loro da “baby sitter” nei campi scuola dell’Azione Cattolica a Patigno. Giulia dice di essersi sempre aspettata questa scelta da Diego e che quando l’ha manifestata, personalmente ha provato “una grande gioia; è una stata una notizia molto bella che mi ha emozionata”.
Anche Chiara si sente partecipe e molto felice per lui e gli augura “una vita piena di gioia”, felice di essere al suo fianco in questa serata: “mi auguro che la gioia di questa sera gli sia compagna per tutta la vita”.
Lina, invece, è catechista nella parrocchia di Bonascola: ci parla di Diego già a servizio della sua Unità Pastorale: “è un ragazzo, solare, socievole, sempre disponibile con le catechiste e i ragazzi. Stasera sono qui ad accompagnarlo con il canto, perché si prega anche cantando, sono molto emozionata, sfidando un tempo che invitava a stare a casa”.
Nonostante il maltempo, nulla ha fermato la celebrazione e quando è saltata la corrente elettrica, dopo un attimo di perplessità, si sono accese le torce dei cellulari e la veglia è continuata in un clima di raccoglimento tenuto sempre vivo anche dal coro interparrocchiale, diretto da Alessandro Grassi, che mai si risparmia in queste occasioni.
Ma la testimonianza più bella e piena di gioia, nonché di una sana autoironia, segno sempre di grande intelligenza, l’ha data Diego stesso.
Di fronte ai suoi emozionati genitori e ad altri parenti, con grande semplicità e qualche parola gettata lì in dialetto ha raccontato di quando da piccolo mettendo gli amichetti in fila gli faceva fare le processioni perché, diceva alla maestra dell’asilo, che “da grande avrebbe fatto il papa”; o quando ogni scusa era buona per non finire la facoltà di Chimica a Firenze, con grande scoramento di quella stessa zia, in quel momento seduta in prima fila.
Propizio per Diego è stato l’incontro con un giovane sacerdote di cui non ha voluto fare il nome, anche se in molti nell’assemblea hanno sorriso.
Il lungo periodo di discernimento guidato dal rettore del Seminario, don Marco Baleani e infine la scelta professata pubblicamente nella serata di Castagnola. Una serata dedicata all’ascolto, alla testimonianza in cui la gioia ha permeato tutto.
E alla domanda conclusiva su come si sentisse il quel momento la risposta è stata lapidaria: “Sono pieno di gioia. Sono a casa” Allerta meteo o meno, quando il Signore chiama, qualunque cammino ci chieda, sapendo che è sempre per la nostra Salvezza, rispondere come Diego “Eccomi” è sempre fonte di gioia.

Silvia Laudanna