
Le previsioni economiche della Commissione Europea. Evitata la recessione

“In Italia la crescita nel secondo trimestre ha sorpreso al ribasso con una contrazione dello 0,4%, trainata dal calo della domanda interna”. Lo ha osservato Paolo Gentiloni, illustrando le Previsioni economiche di fine estate nella conferenza stampa tenuta lunedì a Bruxelles dalla Commissione europea.
“Sebbene sia previsto un leggero rimbalzo nella seconda metà di quest’anno e nel prossimo, le proiezioni di crescita annuale” per l’Italia “sono state riviste al ribasso”. Il Pil italiano crescerà dunque, stando alle previsioni, dello 0,9% nel 2023 e dello 0,8% nel 2024.
Così il Commissario Europeo per l’Economia si è riferito alla situazione italiana, scansando ogni reazione polemica agli attacchi mossigli dal governo italiano sul suo disinteresse a difendere gli interessi italiani nella vendita di Ita a Lufthansa.
La conferenza stampa, però, è stata occasione per la presentazione dei dati aggiornati sull’andamento dell’economia Ue che, secondo la Commissione, “continua a crescere, anche se con uno slancio ridotto”. L’Esecutivo rivede infatti la crescita dell’economia dei 27 fissandola allo 0,8% nel 2023, rispetto all’1% previsto nelle previsioni di primavera, e all’1,4% nel 2024, dall’1,7%. Rivede inoltre la crescita nell’area euro al ribasso allo 0,8% nel 2023 (dall’1,1%) e all’1,3% nel 2024 (dall’1,6%).
Al contempo si prevede che l’inflazione “continui a diminuire”: l’indice dei prezzi al consumo “raggiungerà il 6,5% nel 2023 e il 3,2% nel 2024 nell’Ue. Nell’Eurozona l’inflazione dovrebbe attestarsi al 5,6% nel 2023 e al 2,9% nel 2024. “La debolezza della domanda interna, è stato spiegato, in particolare dei consumi, mostra che i prezzi al consumo elevati e ancora in aumento per la maggior parte dei beni e dei servizi stanno pesando più di quanto affermato nelle previsioni di primavera. Ciò nonostante il calo dei prezzi dell’energia e un mercato del lavoro eccezionalmente forte, una continua espansione dell’occupazione e un aumento dei salari”.
Aiuti significativi per la ripresa potrebbero giungere dall’efficace attuazione dei Pnrr. Tra le cause che hanno maggiormente pesato sul peggioramento della situazione ci sono la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, che ha causato l’impennata dei prezzi per le fonti energetiche e i cereali; la stretta monetaria, che ha inciso sull’attività economica più pesantemente del previsto; i crescenti rischi climatici all’origine delle condizioni meteorologiche estreme manifestatisi nel corso dell’estate giunta ormai alla fine.
Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo della Commissione, ha commentato i dati esposti ribadendo la necessità di “monitorare attentamente i rischi” ed affermando che “l’attuazione delle riforme e degli investimenti nell’ambito del Pnrr rimane fondamentale per mantenere l’economia dell’Unione sulla strada giusta”.