La Giornata della Vita Consacrata celebrata in Cattedrale a Massa
Passati quaranta giorni dalla nascita del Signore Gesù, la Chiesa celebra il momento in cui Giuseppe e Maria si recano al tempio di Gerusalemme per consacrare a Dio il loro figlio primogenito, secondo quando prescritto dalla legge di Israele. Sulla base di questo avvenimento, si celebra ogni anno la Giornata mondiale della vita consacrata, arrivata quest’anno alla 27a edizione, per sottolineare la vocazione e la missione dei religiosi e delle religiose, “matite nelle mani di Dio” per la Chiesa e per il mondo.
Anche dalla Repubblica Democratica del Congo, dove era presente per il suo 40° viaggio apostolico, il papa non ha fatto mancare la sua vicinanza, rivolgendo un messaggio alle comunità religiose nel quale ha sottolineato come il dono della vita consacrata conferisca alla testimonianza un carattere e un valore speciali, “per il fatto stesso che voi siete integralmente dedicati a Dio e al suo Regno, in povertà, verginità e obbedienza”.
Nella cattedrale di Massa, lo scorso 2 febbraio, le religiose e i religiosi della nostra diocesi si sono ritrovati per rinnovare i voti e ringraziare il Signore per il dono della loro consacrazione con la celebrazione della S. Messa presieduta dal vicario generale, don Marino Navalesi, alla presenza di mons. Ivo Ercolini, vicario episcopale per la vita consacrata, e al parroco della cattedrale, mons. Giulio Rossi.
Questa ricorrenza viene tradizionalmente anche detta “festa della Candelora” perché legata alla benedizione e alla processione con le candele; una tradizione che deriva direttamente dalle parole con le quali l’anziano Simeone definisce il piccolo Gesù, accogliendolo tra le sue braccia nel tempio: “luce per illuminare le genti”.
Non a caso la celebrazione diocesana è iniziata con la processione delle religiose che, tenendo in mano le candele accese, hanno attraversato la navata della cattedrale, prima di prendere posto per la S. Messa. “Il messaggio bello di questa celebrazione è che il Signore è la luce che brilla nelle tenebre”, ha detto il vicario generale nell’omelia. “A volte abbiamo fatto esperienza delle tenebre, anche nel buio del nostro cuore, ma come per i nostri occhi basta una piccola luce per aiutarci, anche nel buio interiore basta a volte un piccolo segno, una parola, una persona, un semplice gesto, un incontro particolare che apre la nostra vita alla speranza”.
Nonostante la ‘fotografia’ della realtà della vita religiosa sia impietosa e parli di mancanza di vocazioni, di chiusura di alcuni istituti e dell’invecchiamento dei suoi membri, il vicario ha esortato i presenti a rinnovare l’impegno di ciascuno ad essere una luce, così come Gesù ha detto ai suoi discepoli, nonostante le stanchezze e le delusioni della vita: “È bello, ha detto, ritrovarci qui per ridire il nostro sì al Signore; un sì forse lontano nel tempo, ma che siamo chiamati a rinnovare ogni giorno, nella fedeltà, nelle piccole cose, nelle comunità dove operiamo, nel nostro impegno verso Dio e coloro che ci stanno accanto”.
Di seguito, il rito del rinnovo dei voti e il ringraziamento a Dio per la vita consacrata, cui i presenti hanno risposto con la formula: “Grazie, Padre, per il dono di Cristo, figlio della Tua Ancella, servo obbediente fino alla morte. Con gioia confermiamo oggi il nostro impegno di obbedienza al Vangelo, alla voce della Chiesa, alla nostra regola di vita”.
La Giornata della vita consacrata è stata l’occasione per celebrare anche alcuni anniversari di professione religiosa: Sr. Noemi Caselli 70°; Sr. Celeste Zorzi e Sr. Patrizia Valenti 65°; Sr. Anna Rosa Nicolini, Sr. Fabiana Abate e Sr. Giovanna Francesca Franzosi 60°.
La celebrazione della Giornata mondiale della vita consacrata rappresenta dunque anche oggi un invito a mettere al centro Cristo perché i religiosi e le religiose siano capaci di fare da guida nel mostrare agli uomini e alle donne di oggi la bellezza di credere in Gesù e di seguirlo.
(df)