La scoperta degli operai. Intanto il settore freme per la vicenda “marmettola”
Il piano di escavazione per le cave Castelbaito – Fratteta della Walton era stato respinto a seguito delle osservazioni presentate in Regione da Legambiente, alle quali non era stata presentata nessuna controdeduzione. Uno dei motivi di incompatibilità ambientale, evidenziato da Legambiente, ai piedi del Monte Boria e Sagro, era stato l’impossibilità di allontanare i detriti di escavazione per mancanza di viabilità. La Walton si era impegnata a migliorare e a rendere praticabile la strada verso Monzone, ma ad oggi non se ne è fatto nulla, c’è da dire con soddisfazione degli abitanti dei paesi che sarebbero stati attraversati dai camion, Tenerano e Monzone in particolare, ma anche degli altri della Valle del Lucido. Ma i veri problemi vanno ricercati altrove, nel vecchio scontro tra i “no cave” e chi nelle cave trova lavoro. In quelle di Castelbaito – Fratteta, nel Comune di Fivizzano, tra chi vi opera direttamente e gli addetti ai trasporti, sono una ventina gli occupati. Purtroppo alcuni giorni orsono questa cava, che era chiusa da tempo, è stata oggetto di un “assalto vandalico”, che ha provocato danni ingentissimi appiccando il fuoco a costosi mezzi, escavatori, pale, indispensabili all’estrazione del marmo. è stata la brutta sorpresa in cui si sono imbattuti alcuni operai, recatisi in cava per compiere opere di pulizia nel piazzale. Lo stato di crisi non riguarda, però, solo le cave situate nel Comune di Fivizzano, ma sta allargandosi a tutto il settore lapideo delle province di Massa Carrara e di Lucca, alle prese con il problema “marmettola” (ne abbiamo già parlato recentemente a pagina 8 del n.43 e del n.44). Il mondo dell’escavazione rischia la paralisi se non saranno trovate soluzioni allo “smaltimento dei fanghi residui da lavorazione e della marmettola, che, secondo un provvedimento regionale, non può più essere conferita fra i materiali da costruzione”. Tutte le istituzioni, quelle provinciali di Massa Carrara e di Lucca, con i presidenti Gianni Lorenzetti e Luca Menesini e quelle comunali interessate con i loro sindaci, sono impegnate a trovare, insieme alla Regione, una soluzione per “scongiurare il blocco generalizzato delle attività produttive e causare danni ambientali e per il sistema idrogeologico”. Sarà coinvolta anche la Cages, la ditta che si occupa dello smaltimento, ora reso impossibile per la chiusura della discarica di Scarlino di Grosseto e per il crollo delle vendite della marmettola, considerata “non più rifiuto, ma sottoprodotto”. C’è chi ha definito la questione “una corsa contro il tempo”. Comunque ci pensa la natura a smaltire: bastava vedere il Lucido del ramo di Equi, che ha a monte le cave, scorrere di color bianco, dopo le recenti piogge.
Andreino Fabiani