Oltre mille pellegrini si sono fermati a San Caprasio di Aulla

Sono stato in 1.172 quelli che hanno usufruito della struttura in estate. Tra coloro che hanno sostato all’ostello tanti che sono arrivati dall’estero. Dal 15 ottobre la struttura è chiusa e riaprirà nella primavera del 2023

Un gruppo di pellegrini all'ingresso di San Caprasio
Un gruppo di pellegrini all’ingresso di San Caprasio
La facciata della chiesa di San Caprasio
La facciata della chiesa di San Caprasio

Archiviata la stagione estiva si può tracciare un primo bilancio sulla ripresa del cammino francigeno in Lunigiana dopo l’allentamento del covid: i camminatori cominciano a tornare abbastanza numerosi e a san Caprasio hanno sostato 1.172 pellegrini. In parte hanno marciato sulla Francigena e in parte sul Cammino di Assisi che porta ad Aulla da Vezelais, in Francia, camminando sull’Alta Via dei monti liguri fino all’eremo di Adelano e poi a Podenzana. Coloro che percorrono il cammino di Assisi, articolato in otto tappe, lo fanno quasi sempre con motivazioni religiose e giunti a san Caprasio cercano di pregare di fronte ad un quadro che rappresenta un passo del cantico delle creature e fa parte di un percorso artistico e di fede. Ad Aulla sono i volontari degli Amici di San Caprasio ad accogliere a turno i pellegrini: Gianfranco Angeloni, Enrico Gavarini, Antonio Pagani, Riccardo Boggi, Giuseppe Simonelli, Arnaldo Tortoriello, Silvia Biglioli, Silvana Cinque, Enrico Fregosi e don Lucio.

Ai pellegrini viene offerta acqua fresca e per chi lo desidera anche caffè: nell’ostello trovano letti con cuscini, lenzuola e coperte che vengono cambiati tutti i giorni, mentre docce, bagni e locali sono opportunatamente igienizzati secondo la normativa covid. Come nell’ostello dell’ex Convento dei Cappuccini di Pontremoli, anch’esso gestito da volontari, qui si viene accolti senza tariffa prestabilita, ma a donativo. Interessante è la provenienza dei pellegrini, davvero da mezzo mondo: sono arrivati, oltre che dall’Italia, dalla Francia, dall’ Inghilterra, dall’Austria, dal Canada, dalla Germania, dalla Spagna, dalla Svezia, dall’Olanda, dalla Cecoslovacchia, dal Belgio, dalla Corea del Sud, dall’Uruguay, dall’America, dall’Australia, dalla Polonia, dal Brasile, dalla Nuova Zelanda, da Israele. In 1.172 hanno sostato nell’ostello ma alcune centinaia hanno trovato ospitalità in alberghi e agriturismi e molti ciclisti si sono comunque fermati brevemente per chiedere la timbratura delle credenziali. Dallo scorso 15 ottobre l’ostello di san Caprasio è chiuso e riaprirà solo a primavera, ma con la tregua che sembra dare il covid si prevede che nel 2023 possano tornare i numeri del pre-covid che superavano le duemila unità.