Interessante dibattito organizzato dall’AC diocesana per ricordare Mons. Taliercio
Oltre cento persone hanno partecipato al XII Convegno Taliercio, svoltosi lo scorso 24 febbraio su piattaforma zoom. L’appuntamento, promosso da Azione Cattolica per ricordare la figura di Mons. Giuseppe Taliercio, è stato organizzato in collaborazione con il Movimento dei Focolarini, Comunione e Liberazione, don Maurizio Manganelli direttore della Pastorale Giovanile, Fausto Vannucci direttore della Pastorale Sociale del Lavoro, Progetto Policoro ed il gruppo P Maiuscola. Ad aprire la serata, dal titolo Giovani, Politica, Territorio, è stato Marco Leorin, Presidente di AC Massa Carrara – Pontremoli che ha ricordato il grande impegno di Mons. Taliercio, sacerdote diocesano che ha donato tanto alla Chiesa locale in termini culturali, spirituali e morali. Dopo aver menzionato la nomina del nuovo Vescovo Diocesano, ha preso la parola Mons. Gianni Ambrosio, amministratore apostolico della Diocesi di Massa Carrara- Pontremoli che ha sottolineato l’importanza del metodo di lavoro usato: “Lavorare e riflettere insieme su un tema che potrebbe essere divisivo come la politica è molto importante; La politica deve unire ed è bello vedere che persone con sensibilità diverse sono riuscite a lavorare bene insieme coinvolgendo anche i più giovani”. Immancabile è stato il riferimento alla situazione geopolitica che sta vivendo l’Europa: “Sul nostro territorio sono già state combattute due terribili guerre. Quando inizia la guerra non si sa se finirà e con quali conseguenze. In questo senso, anche la preghiera, come ci ha insegnato San Giovanni Paolo II, diventa un atto politico da compiere insieme”.
Partendo dall’analisi della realtà concreta, Mons. Ambrosio ha invitato i presenti ad un impegno effettivo: “Una buona amministrazione (della cosa pubblica) parte da casa nostra” per questo è bello coinvolgere i giovani, spesso disaffezionati al tema, affinché la politica assuma di nuovo il significato che le è proprio. A spiegare i dati raccolti grazie all’utilizzo di un questionario assegnato a studenti delle classi superiori, è stato il Professor Lorenzo dell’Amico che, con l’aiuto di Sergio Tovani, Elena Cagetti, Carlo del Monte e Pietro Gervastri, ha visionato le risposte di oltre 140 giovani a cui è stato chiesto come percepiscono il territorio in cui vivono: “I dati sono eloquenti: Sul tema sicurezza i giovani hanno espresso la loro paura nel frequentare la città di giorno e soprattutto di notte; parlando di lavoro è emersa una realtà distorta: oltre il 50% ritiene che i dati di occupazione lavorativa della provincia non siano in linea alla media nazionale, mentre, nella realtà, i dati sono del tutto conformi”. Negativi anche i voti ai servizi cittadini: “Agli occhi dei ragazzi, Carrara appare indecorosa e, dalle risposte emerse, molti giovani vorrebbero mettersi in gioco con proposte per migliorare il territorio”.
Proprio dalle istanze giovanili ha preso le mosse l’intervento di Gioele Anni, principale relatore della serata. Giornalista, scrittore e segretario del MSAC (Movimento Studenti di Azione Cattolica) Gioele ha fotografato la società, cercando di dare dei consigli ai giovani che vogliono mettersi al servizio del bene comune: “Pensando alla politica – ha detto Gioele – quello che oggi dovremmo fare è lottare per la verità”. Compito non facile a causa dell’affermarsi dei social network, attraverso i quali spesso la verità viene offuscata: basti pensare alla diffusione di fake news e di opinioni distorte: “In un tempo di grande confusione il primo impegno politico deve essere quello di usare una comunicazione semplice ed informata; nella comunicazione come nella politica dobbiamo affidarci a chi parla con rispetto e correttezza. Il linguaggio urlato che segue il sensazionalismo distrugge le nostre relazioni e la nostra società”. Tornando al tema dei giovani, il giornalista ha suggerito quale possa essere l’impegno della generazione under 35: “I giovani di oggi chiedono alla politica di mettere al primo posto nuove tematiche, invocano un dibattito politico leale e volto alla concretezza. Dove ci sono questioni che si toccano su mano c’è anche una mobilitazione. Il punto di partenza è quello di prendersi cura delle realtà più vicine a sé. Il motto di don Milani era “i care” e da qui i giovani devono ripartire. Giovani, prendetevi cura di ciò che vi sta a cuore: il vostro impegno parte da qui”. Affinchè ciò sia reso possibile, secondo Anni è necessario fare politica insieme, con spirito di servizio, impegnandosi in progetti a lungo termine. A concludere il convegno la testimonianza dei ragazzi della Casa Rossa di Carrara che si impegnano nel progetto del banco alimentare e sono l’esempio concreto di come i giovani possono mettersi al servizio del territorio: “In questi anni sono veramente tante le famiglie che abbiamo aiutato. – hanno raccontato Nicola e Matteo – Con un piccolo gesto siamo riusciti a cambiare la vita di tante persone ed a porgere una carezza in momenti di grande difficoltà”. E.G