
Verso il voto: sarà l’unico Comune della provincia alle urne a settembre

Non ci fosse stata l’epidemia da coronavirus e l’emergenza sanitaria, a Villafranca si sarebbero già svolte le elezioni comunali per l’elezione del sindaco e il rinnovo del Consiglio comunale; così invece tutto è rimandato, probabilmente al 20 settembre. Sono trascorsi cinque anni dalla primavera 2015 quando, contro ogni previsione, la lista di centrodestra aveva superato per un soffio quella di centrosinistra e Filippo Bellesi – candidato che sembrava avere ben poche speranze – riuscì a beffare Mario Guastalli, penalizzato da una coalizione spaccata che nemmeno lo svolgimento delle primarie aveva riaggiustato. Anzi. Dopo un lustro i protagonisti potrebbero essere gli stessi, ma lo scenario sembra cambiato: al termine del primo mandato amministrativo il sindaco Bellesi è pronto alla ricandidatura per un altro quinquennio e potrebbe aver ribaltato a proprio favore i pronostici su un’eventuale rivincita che Guastalli potrebbe chiedergli mettendosi di nuovo a capo del centrosinistra. Ma se, a meno di clamorose sorprese ad oggi non prevedibili, la ricandidatura a sindaco di Bellesi sembra certa, più di una incertezza regna nel campo avversario dove non emerge una figura sicura di poter essere a capo della coalizione di centrosinistra.

Se oggi si dovessero presentare le liste, il candidato sarebbe ancora una volta l’ex direttore della Società della Salute, che nelle scorse settimane avrebbe confermato la propria disponibilità ma senza incontrare l’unanimità dei sostenitori, con qualche difficoltà che emergerebbe anche all’interno del suo partito, il PD. Se, come si ipotizza, le elezioni amministrative comunali e regionali saranno fissate alla seconda metà di settembre (data probabile domenica 20 e lunedì 21) accorpate al referendum confermativo, significherebbe che i tempi per sciogliere i dubbi stringono: poco più di tre mesi per le urne, poco più di due per trovare i candidati e depositare le liste! E se a tutto questo si aggiungono le difficoltà create dall’epidemia anche per convocare riunioni ed assemblee è facile comprendere quanto siano ormai preziose le settimane che mancano all’appuntamento.

Così, ogni giorno che passa, è sempre più probabile una riedizione della sfida Bellesi-Guastalli, ma questa volta con i favori del pronostico che sembrano pendere tutti per il sindaco uscente che in questi anni è riuscito a smussare gli angoli e a non evidenziare troppo la sua provenienza politica da destra. Ma anche a non palesare troppo le difficoltà ad amministrare un comune di cinquemila abitanti dove i problemi non mancano e che i consiglieri di opposizione non avrebbero evidenziato come invece sarebbe stato necessario: questo almeno è quanto si sente dire a Villafranca. Risultato scontato dunque? Non proprio: cinque anni fa Guastalli era stato penalizzato da un voto reale che aveva smentito ogni previsione, una sconfitta maturata soprattutto in casa propria e maturata sul filo di lana: 1.421 i suoi voti contro i 1.426 ricevuti da Bellesi, in una consultazione che aveva fatto registrare il record negativo dei voti validi, 2.847 appunto, con le 200 schede tra bianche e nulle che erano risultate determinanti ma anche il segnale di uno scontento tra una parte degli elettori di centrosinistra e la conseguenza di quelle primarie tra Mario Guastalli ed Emilia Fraschini svoltesi tra roventi polemiche un paio di mesi prima. Qui potrebbe stare la chiave per interpretare la prossima sfida: se nulla dovesse cambiare, Bellesi potrebbe avere la conferma in tasca; se invece la situazione si ricomponesse attorno a Guastalli o ad un altro candidato la partita potrebbe essere aperta ad ogni risultato. La parola ora passa, inevitabilmente, ai protagonisti. (p. biss.)